Cannabis nel campo incolto. Si cerca il “pollice verde” ignoto che curava 12 piante

La canapa illecita e le bottigliette di plastica sequestrate martedì scorso

Una dozzina di piante di canapa indiana ad alto fusto che fino a martedì torreggiavano su appezzamento di terreno in aperta campagna sono state sradicate dai carabinieri, abili a scoprine l’esistenza durante un pattugliamento nei confini Breganze. Dopo aver avvistato gli arbusti alti circa un metro e mezzo, che svettavano tra la vegetazione selvatica cresciuta su un campo incolto, i militari della stazione locale hanno ottenuto il via libera dei vertici della compagnia dell’Arma: nel corso effettuato del sopralluogo sono emersi 12 esemplari nella coltivazione e delle bottigliette di plastica utilizzate per innaffiarli, il tutto al di fuori del “campo” del lecito.

Motivo per cui è scattata una denuncia nei confronti di ignoti per coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti, dopo aver appurato che il legittimo proprietario del fondo era del tutto all’oscuro della coltivazione di cannabis avviata in maniera fraudolenta.

Il ritrovamento risale a martedì scorso, con protagonisti i carabinieri della stazione di Breganze, da giugno sotto la guida del maresciallo Giovanni Ruggiero, precedentemente impegnato nella vicina tenenza di Dueville. Secondo le indicazioni fornite dal comando di Thiene le piante erano ormai mature e pronte a essere “trasformate” in cannabis e poi in marijuana, il prodotto finale dopo l’essiccazione delle foglie. Un raccolto di circa 10 chilogrammi di vegetale che poteva fruttare circa 20 mila sul mercato nero dello spaccio di droga, secondo le stime degli esperti.

Le piante sono state sradicate dal terreno, alquanto isolato e facilmente accessibile dai campi attigui, e trasportate al comando di stazione per esser conservate come prove, prima di finire al macero. Nel frattempo le indagini sono state avviate e mirano a individuare chi si recasse regolarmente nel campo incolto per provvedere a irrigare le 12 “miniere d’oro” seminascoste, ma non abbastanza da sfuggire allo sguardo attento delle forze dell’ordine, che ben conoscono pratiche illecite di questa natura.