E’ evasore fiscale seriale dagli anni ’90: la Finanza gli confisca beni per 1,4 milioni di euro

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La villa sequestrata a Schio

Alla fine, a distanza di un anno, dopo il sequestro è scattata anche la confisca attorno ai beni di un evasore fiscale seriale.

Le fiamme gialle di Schio infatti nei giorni scorsi, come previsto dalle misure di prevenzione antimafia, hanno confiscato a Ferdinando Bocchi, 76 anni, imprenditore di Malo e amministratore della Metalcom srl che si occupava del recupero di materiali ferrosi, una trifamiliare a Malo e una Chrysler 300C Touring per un valore complessivo di 1,4 milioni. La confisca è stata emessa dal Tribunale di Vicenza: i due beni erano già sotto sequestro dal luglio 2016, ora sono gestiti da un amministratore giudiziario.

Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Vicenza a seguito delle complesse indagini condotte dalla guardia di finanza delle tenenza di Schio, nel corso delle quali era emersa una situazione che consentiva al Tribunale l’applicazione delle misure preventive previste dalla legislazione antimafia, ossia la “pericolosità sociale” di Bocchi, che ha alle spalle condanne per reati fiscali e pendenze di vario genere con l’amministrazione finanziaria. Fatto a cui va aggiunta l’ingente sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio di cui risultava avere disponibilità.

L’operazione della guardia di finanza era partita da una verifica fiscale che aveva portato a constatare un’evasione dell’Ires per oltre 10 milioni di euro. La denuncia era quindi scattata nei confronti di Bocchi in quanto amministratore della società, che aveva ideato un ingegnoso sistema (avviato ancora negli anni ’90) che aveva lo scopo di far apparire intestati a società italiane controllate da società finanziarie estere (con sede in Svizzera) diversi beni immobili in realtà riconducibili alla disponibilità dell’amministratore.

“L’aggressione ai patrimoni illeciti – spiegano i vertici della Guardia di Finanza provinciale – rappresenta un’importante strategia per la polizia economico-finanziaria, in quanto sottrarre il profitto a quanti si arricchiscono indebitamente, danneggiando la collettività”.