Mucca on the road. Catturata la fuggitiva dopo 20 giorni di fuga per la libertà

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Una mucca pazza? Macchè, semmai furba e dallo spirito libero. Forse a essere pazza è stata solo l’idea di fuggire dal recinto insieme ad altre tre compagne di ventura, subito acciuffate mentre brucavano ciuffi d’erba nella campagna tra Dueville e Caldogno, mentre la più impavida del gruppo, anzi della mandria, si dava alla macchia. Sono servite tre settimane di ricerche, costellate di avvistamenti del capo di bestiame a zonzo per prati e campi in solitaria, prima di individuarla e catturarla grazie all’apporto dei veterinari. Una fuga per la libertà durante la quale per molti giorni si erano perse le tracce (degli zoccoli) della vacca, capace di sopravvivere nello stato brado a cui non era avvezza.

Quando si dice “dalle stalle alle stelle”, anche perchè la mucca da latte protagonista della vicenda, di proprietà dell’azienda agricola gestita dai fratelli Lovato di Dueville, ormai è davvero una star. A raccontare la bizzarra storia è un servizio sull’edizione odierna del Giornale di Vicenza, ricco di particolari. Alla “fuggitiva” qualcuno ha già affibbiato un nome fittizio, Freedom, visto che i capi di questo tipo sono identificati di norma solo con un codice cifrato dell’anagrafe bovina.

L’animale d’allevamento, di circa un anno d’età, avrebbe approfittato di una distrazione umana, un cancelletto aperto, oltre che della propria invidiabile forma atletica, per scappare fuori dal perimetro dell’azienda a metà settembre. Mettendo in pericolo se stessa e le persone, visto che in tre settimane per forza di cose ha attraversato strade non solo bianche ma anche asfaltate, rischiando di venire investita come testimoniato da passanti e automobilisti vicentini.

Quel giorno di settembre, l’occasione della vita. Scatto fulmineo dai blocchi di partenza e poi in corsa con grande resistenza allo sforzo. Doti da sprinter allenata ma anche da mezzofondista a quanto pare. Mentre le altre tre compagne “evase”, più pigre o semplicemente meno scaltre, si sono accontentate di una merenda fuori dall’ordinario, Freedom ha continuato la sua fuga per la libertà costringendo chi la rincorreva ad asciugarsi il sudore sulla fronte e attendere – invano – il suo ritorno, temendo ad un certo punto il peggio. Forte della sua muscolatura giovanile e robusta, la nostra temeraria ha percorso chilometri su chilometri, riuscendo a muoversi con circospezione continuando la sua avventura, incurante delle ricerche dei proprietari e del personale sanitario.

Fino ai titoli di. coda, quando di fronte ai veterinari dell’Ulss 8 Berica armati di anestetico indolore si è dovuta arrendere alla sonnolenza, chiudendo gli occhi sognatori e libertini nella campagna intorno a Polegge. Risvegliandosi qualche ora dopo in un luogo a lei noto e, chi lo sa, forse anche confortevole, all’interno dell’allevamento. O forse no. Seppur dimagrita di 50 chilogrammi, Freedom sta bene e presto riprenderà la sua routine, potrà rifocillarsi e smaltire le scorie della “grande fuga”.
Magari progettando in cuor suo un nuovo piano d’evasione, in stile Prison Break per gli amanti della celebre serie tv americana.