Abitava a Noventa una delle quattro vittime dell’incidente plurimortale di San Pietro in Gu

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Lo scenario dell'incidente sulla strada Postumia

Erano tutti e 6 dei braccianti agricoli, viaggiavano insieme di rientro da una giornata di lavoro nei campi per conto di una cooperativa, e nessuno di loro è tornato a casa a causa del terribile incidente avvenuto venerdì scorso al confine tra le province di Vicenza e di Padova, nel comune di San Piero in Gu. Quatto sono morti, due invece sono stati ricoverati e poi dimessi in ospedale a Cittadella per traumi e ferite gravi ma guaribili.

Una delle vittime viveva a Noventa Vicentina, le altre nel Veronese: tre di queste a Cologna Veneta, sede di partenza della comitiva all’alba dello stesso giorno. Tutti gli occupanti della vettura Fiat Multipla avevano dai 21 ai 40 anni ed erano di origini nordafricane, di diverse nazionalità. A guidare il veicolo sembra fosse uno dei più giovani del gruppo, morto sul colpo per lo schianto frontale contro un autoarticolato, secondo quanto ricostruito causato da una manovra d’emergenza errata per evitare un’auto ferma sulla sua corsia di marcia.

Un botto violentissimo avvenuto sulla strada Postumia in un tratto rettilineo, due uomini morti in un istante come accertato dai soccorritori del Suem 118, altri due poco dopo il trasporto d’urgenza in condizioni critiche in ospedale. Ai due sopravvissuti il destino ha invece concesso la possibilità di vivere e raccontare agli inquirenti quei terribili attimi prima dello schianto. Hanno 32 e 40 anni. Tra loro alcuni nemmeno si conoscevano, se non da quel giorno, quando sono saliti nel veicolo dopo essere stati ingaggiati da una cooperativa di lavoro di Cologna Veneta che potrebbe venire indagata per caporalato.

Sono in corso verifiche sulla loro documentazione, e non è stato nemmeno facile per le forze dell’ordine – la polizia stradale in particolare – identificare le vittime, metà delle quali non hanno avuto un nome certo fino a lunedì. Parte di loro era irregolare, e senza contratto di lavoro. Tutti insieme avevano prestato le loro braccia per la sistemazione di un vigneto poco lontano dal luogo dell’incidente. Tra questi giovani uomini c’era “Sonny”, non è dato a sapersi se si tratta del nome anagrafico o soprannome, l’unico vicentino di residenza che risulta essere tra i deceduti.

Per conoscere l’età e la nazionalità dello sfortunato e giovane che viveva nel Bassovicentino a Noventa secondo delle indiscrezioni da confermare, si dovrà attendere ancora, così come i familiari in Africa che solo in queste scorse ore potrebbero ricevere la drammatica notizia della morte del proprio caro, a distanza di 4 giorni dalla tragedia di venerdì.