Lavoro nero “a grappoli”: Gdf ferma la vendemmia sui Colli berici. Multa fino a 75 mila euro

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Settembre mese di vendemmia ma anche l’uva si macchia del “nero” del lavoro sommerso tra i paesaggi che offre la natura sui Colli Berici, di cui le fila di viti fanno parte integrante e ne arricchiscono. Così come, a volta, si arricchiscono le tasche di titolari di aziende agricole che “arruolano” dipendenti stagionali senza rispettare le norme del lavoro, così come emerso nei giorni scorsi da un controllo della Guardia di Finanza di Vicenza.

Sette i raccoglitori d’uva trovati all’opera nei campi coltivati senza il previsto inquadramento contrattuale, facendo scattare le dovute sanzioni che vanno da un minimo di 12 mila e 600 a un massimo di 75 mila 600 euro. La manodopera impiegata nella vendemmia, secondo i primi riscontri resi noti dal Comando berico delle Fiamme Gialle, è risultata completamente in nero.

Ad occuparsi nel concreto dell’ispezione sulle colline in territorio di Barbarano Mossano sono stati i finanzieri della Tenenza di Noventa Vicentina. Una volta presentatisi tra i filari, gli operatori hanno verificato ad uno ad uno i documenti dei braccianti presenti al lavoro, tutti sprovvisti di un rapporto esplicito di collaborazione e quindi in difetto sugli aspetti legata alle tutele assicurative, assistenziali e previdenziali. Nessuno è risultato in regola.

Guardia di Finanza durante un’ispezione (foto d’archivio)

L’imprenditore titolare dell’azienda agricola – la denominazione per il momento non è stata specificata dalla Guardia di Finanza – è stato invitato a procedere al più presto a sanare la posizione dei sette lavoratori, andando a versare i contributi previdenziali e altri importi dovuti, onde evitare una denuncia con ipotesi di evasione fiscale. Oltre a provvedere al pagamento della sanzione amministrativa.