Esplorare il Vicentino – Eremo di San Cassiano e Monte Brojon a Longare

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Quando si cammina sui colli di Lumignano, frazione di Longare, sembra di essere in vacanza, rilassati dal poco traffico e l’ambiente quasi mediterraneo.

Il piccolo paese della Riviera Berica, ai piedi dei Colli Berici, è un fulcro dove si fondono l’arrampicata sportiva, la speleologia, l’archeologia e la botanica; sono molto frequentate dai climbers le falesie di solida roccia calcarea, resti di antiche scogliere preistoriche: le pareti nel tempo hanno assunto una variegatura di colori che vanno dal grigio all’arancio e in molti punti è possibile scorgere rientranze note come covoli. Esistono più settori di pareti suddivise tra il Monte della Croce e il Monte Brojon.

I covoli che si vedono sulle pareti non sono altro che delle piccole grotte e a Lumignano se ne trovano centinaia di piccole e grandi dimensioni: basta pensare che l’Eremo di San Cassiano si trova per metà all’interno di un grande covolo.

Lumignano è interessante anche per la speleologia perché, oltre ad annoverare moltissimi covoli, presenta alcune voragini e soprattutto la bella Grotta della Guerra.

In alcune grotte del Monte Brojon sono in corso scavi archeologici che hanno permesso di portare alla luce resti dell’Uomo di Neandertal, dell’Uomo Moderno e di orso delle caverne. I covoli di Lumignano sono stati utilizzati fin dalla preistoria dall’uomo come riparo, poi nel medioevo alcuni furono sfruttati come luogo di ritiro per eremiti ed ecclesiastici, fino dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’esempio del Covolo del Prussiano, una piccola grotta adibita ad abitazione da parte di un tedesco.

Infine questa zona, come del resto tutti i Colli Berici, ha una flora ricchissima, in alcuni casi unica e tutelata. Per esempio la Saxifraga berica è una specie endemica che si può trovare solo qui. I Colli Berici sono un Sito di Interesse Comunitario (SIC) del progetto Life Natura 2000.

Se si va a Lumignano è senz’altro da visitare l’Eremo di San Cassiano: è un edificio visibile già dalla pianura, arroccato sotto strapiombanti pareti rocciose. La particolarità della struttura è che metà di essa è costruita all’interno di un grande covolo e adesa alla roccia, come il Santuario della Madonna della Corona.

L’eremo era già presente nel 1164, dopodichè cadde in rovina e fu restaurato intorno agli inizi del Seicento. Al giorno d’oggi non ospita più eremiti ma è affidato alla gestione del Gruppo Speleo Proteo di Vicenza, che ne rende possibile la visita ogni prima domenica del mese.

Per salire all’eremo si segue il sentiero 3 che inizia nei pressi della chiesa di Lumignano. Lungo il percorso si incontra una breve deviazione per il già citato Covolo del Prussiano. In breve tempo si guadagna quota e si giunge all’eremo, luogo veramente tranquillo se si evitano le giornate frequentate; da qui si ha una bella vista sulla pianura, i Colli Euganei e il vicino Monte Brojon ricco di falesie e covoli.

Dopo la visita all’eremo si può facilmente salire al Monte Brojon. La via più interessante e divertente è passare per la Grotta del Brojon dove si trovano gli scavi archeologici e costeggiare le varie pareti di roccia che si trovano più in alto. C’è un caratteristico passaggio attraverso un foro nella roccia che consente di accedere all’anfiteatro di roccia del Brojon, molto suggestivo. Da qui si traversa lungo una breve cengia con un piccolo tratto con corrimano e una scaletta di ferro che supera un salto. Si segue poi il sentiero che in poco tempo conduce alla croce del Brojon e allo spuntone roccioso detto Dente di Attila, con panorama sul vicino Eremo di San Cassiano e il sottostante paese di Lumignano.