Un misterioso fucile a canne mozze lasciato in cimitero. Rubato al prete 14 anni fa

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L'ingresso del cimitero di Pojana. Nelle parcheggio un passante ha rinvenuto un fucile alterato

Bizzarra indagine quella tutt’ora in corso nella stazione dei carabinieri di Noventa Vicentina, innescata dal misterioso ritrovamento di un’arma da fuoco nel parcheggio del cimitero di Pojana Maggiore lo scorso week end. Si tratta di una doppietta a canne mozze, la cui provenienza risultava ignota fino a poche ore fa, notata da un passante e segnalata ai militari. Grazie ai filmati di sorveglianza pubblica, gli inquirenti sono risaliti in breve tempo non direttamente al legittimo proprietario, un sacerdote che ne denunciò il furto nel lontano 2005, bensì a un 48enne padovano che avrebbe inspiegabilmente abbandonato l’arma modificata nei pressi del camposanto cittadino.

Una volta risaliti all’identità dell’individuo artefice della strana condotta, i carabinieri hanno fatto scattate le denunce nei confronti si S.P. – residente a Megliadino San Vitale, paesino sul confine tra le province di Verona e Padova – con ipotesi di reato di ricettazione, detenzione abusiva di munizioni e porto abusivo di arma alterata. Del fucile assoluto “protagonista” della vicenda di cronaca si erano perse le tracce da circa 14 anni, in seguito alla denuncia di furto presentata da un parroco che lo deteneva regolarmente a Correzzo, piccola comunità nel’area di Gazzo Veronese.

A collaborare alla ricostruzione dei fatti, attraverso la puntuale analisi del sistema di videosorveglianza, anche gli agenti della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni Basso Vicentino. La presenza senza ragioni apparenti dell’auto del 48enne padovano nel parcheggio del cimitero, insieme ad altri indizi raccolti nel corso delle indagini, hanno indirizzato i militari dell’Arma verso il sospettato, raggiunto nel pomeriggio di ieri nella sua abitazione.

Nel corso delle perquisizione sono state sequestrate munizioni per fucili e pistole (anche un caricatore) che l’uomo deteneva senza titolo e senza fornire ai carabinieri alcuna motivata giustificazione riguardo al loro possesso.