Brexit, la May nei guai: il Parlamento boccia il nuovo accordo

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Una nuova sconfitta travolge Theresa May. La Camera dei Comuni britannica ha bocciato l’accordo negoziato dal primo ministro britannico con Bruxelles e che era stato integrato dalle concessioni ottenute nella serata di ieri dalla stessa May a Strasburgo. Si tratta di una bocciatura netta: 391 i voti contro la mozione del governo mentre 242 deputati hanno votato a favore, con uno scarto di 149 deputati. Circa due mesi fa, era il 15 gennaio, la May aveva subito la peggiore debacle nella storia della democrazia britannica, vedendo il suo accordo respinto con 230 voti di scarto.

La strada si fa ancora di più in salita: domani, ha fatto sapere la premier, i deputati dovranno decidere se il Regno Unito può permettersi un divorzio senza accordo, il cosiddetto “no-deal”, e giovedì si esprimeranno anche sulla possibilità di chiedere una proroga alla scadenza del 29 marzo per l’uscita dall’Unione europea. Il cammino si è dunque molto ristretto: davanti c’è una “hard Brexit” o addirittura un rinvio che potrebbe preludere a un nuovo referendum. L’Unione Europea, in questo quadro, si prepara allo scenario peggiore, ovvero il divorzio senza accordo.

Theresa May ha già fatto sapere che domani voterà contro l’opzione di un no deal in una mozione ad hoc e quindi giovedì onorerà la promessa di mettere ai voti un’ulteriore mozione sulla possibilità che il governo chieda “un breve” rinvio della Brexit rispetto al 29 marzo. Un rinvio – ha precisato – che può essere ottenuto solo se il Parlamento indicherà una strada: Brexit con questo accordo rivisto, con un altro accordo o secondo referendum. Ipotesi “non desiderabili”, ma che “la Camera deve affrontare”.