Gaza, 200mila sfollati tornano nel Nord della Striscia. Hamas: vivi 25 su 33 ostaggi


Un esodo di proporzioni bibliche. È l’immagine che arriva da Gaza dopo il via libera di Israele alla riapertura del corridoio Netzarim: oltre 200mila sfollati che camminano sulle spiagge e tra le macerie della città verso il Nord della Striscia. I posti di blocco per le auto sono stati aperti alle 9 locali, due ore dopo la riapertura degli attraversamenti pedonali. Un flusso talmente importante che richiederà, secondo i calcoli di Hamas, 135mila tende e roulotte. Hamas esulta e parla di una “felice vittoria” contro i “piani di sfollamento”.
L’ok dello Stato ebraico al ritorno dei gazawi alle loro case è arrivato dopo l’accordo con Hamas per la liberazione dell’ostaggio Arbel Yehud, prevista per giovedì insieme all’altra soldatessa “rimasta indietro”, Agam Berger ed un terzo ostaggio – un uomo più anziano di cui non è nota l’identità. Un round supplementare di rilasci rispetto a quello già previsto per sabato, che coinvolgerà altri tre rapiti.
Non solo. Hamas ha anche consegnato una lista da cui risulta che 25 ostaggi sono ancora in vita tra i 33 che dovrebbero essere rilasciati nella prima fase dell’accordo. Dopo l’annuncio del Movimento di Resistenza Islamica, è anche arrivata la conferma di Tel Aviv. L’elenco sembra che corrisponda al numero di ostaggi sopravvissuti inizialmente stimato da Israele.
Ancora fuoco israeliano in Libano. Il ministero della Sanità del Paese dei Cedri ha dichiarato che i raid dell’Idf hanno ucciso oggi un’altra persona e ne hanno ferite altre sette nel sud del Libano, poche ore dopo l’estensione del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Vittime che si aggiungono alle 24 uccise ieri da quando sono iniziati i violenti scontri. Raid anche in Cisgiordania: due membri delle brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, sono stati uccisi nell’attacco di droni israeliano a Tulkarem.