
A 48 ore dal summit tra i presidenti russo e americano in Alaska, il leader di Kiev Volodymyr Zelensky ha ribadito che “è impossibile parlare dell’Ucraina senza l’Ucraina e nessuno accetterà un simile formato”.
Secondo il presidente ucraino, l’incontro di Ferragosto con Donald Trump è “una vittoria personale” per Vladimir Putin. “Innanzitutto, avrà un incontro sul territorio americano, il che è per lui una vittoria personale“, ha detto Zelensky ai media, aggiungendo che l’incontro farà uscire il presidente russo “dall’isolamento” e ritarderà le eventuali sanzioni americane contro Mosca.Dal canto suo, la Casa Bianca ha in qualche modo ridimensionato la portata del summit. Per Trump, stando a quanto affermato ieri dalla portavoce Leavitt, sarà più che altro “un esercizio di ascolto” delle ragioni e delle proposte russe, con l’obiettivo di “uscire con una migliore comprensione su come mettere fine a questa guerra”. Intanto oggi il presidente ucraino, Trump e il suo vice Vance si ritroveranno insieme per fare il punto in video conferenza con vertici e leader europei.
Intanto la Russia prosegue l’avanzata in Ucraina per rafforzarsi in vista del summit con Trump e “prepara una nuova offensiva”, altro che pace. Non usa mezzi termini Zelensky e non molla di un centimetro ribadendo le sue posizioni: “Escludo qualunque ritiro delle forze ucraine dal Donbass”. Il timore è sempre lo stesso: che il presidente Usa e il leader del Cremlino ad Anchorage si accordino su un’intesa che passi sopra la testa di Kiev.
La Casa Bianca non commenta la tesi di Zelensky di una possibile nuova offensiva russa, e si limita a ribadire il “rispetto” e l'”impegno” del presidente per il leader di Kiev e i partner europei. “Il presidente ha sempre detto di volere la pace. Ma questo è un incontro bilaterale con una delle due parti in guerra. E servono tutte e due le parti per un accordo”, ha ribadito Leavitt, smarcandosi dalle domande su cosa Trump intendesse per “scambio di territori” in un ipotetico accordo. Un tema questo sul quale Zelensky tira dritto, escludendo cessioni alla Russia, a dispetto di quanto avrebbe chiesto Putin a Steve Witkoff, l’inviato speciale del presidente americano. Cessioni che, affermano gli analisti, sarebbero controproducenti anche per l’accordo stipulato tra Trump e Kiev sulle terre rare. La regione del Donbass è infatti ricca di minerali essenziali e cederla alla Russia svilirebbe l’accordo annunciato con grande fanfara da Trump.Lo zar atterrerà ad Anchorage – ha detto John Bolton, l’ex consigliere di Trump – determinato a riavvolgere il tempo e far tornare il tycoon a febbraio, ai tempi dello scontro con Zelensky nello Studio Ovale. Putin cercherà di ‘corteggiare’ Trump con possibili accordi economici, stuzzicando l’uomo d’affari che è nel presidente, e di rilanciare quei rapporti fra i due Paesi che sono bloccati da anni. “L’Ucraina sarà al centro“, ha assicurato Leavitt rispondendo a chi le chiedeva se in agenda ci fossero altri temi, quali le relazioni economiche e commerciali. Al momento i dettagli sul faccia a faccia sono pochi: non si sa, ad esempio, se i due leader saranno lasciati soli in una stanza (fatta eccezione per i traduttori) come accaduto ad Helsinki. Un’ipotesi che preoccupa molti, soprattutto ricordando gli esiti dell’incontro del 2018.