La Francia approva l’introduzione del diritto all’aborto in Costituzione. Macron: “Messaggio universale”

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La Francia è il primo Paese al mondo a inserire il diritto all’Aborto nella Costituzione. Il via libera definitivo al disegno di legge sull’interruzione volontaria di gravidanza è arrivato con un voto storico dei due rami del Parlamento riuniti in una sessione congiunta al Palazzo di Versailles. I 925 parlamentari francesi, deputati e senatori, hanno approvato l’inserimento del diritto all’aborto nella Carta fondamentale con 780 voti a favore. Un lunghissimo applauso dei presenti ha fatto seguito all’annuncio mentre, al contempo, è esplosa la gioia sulla place du Trocadéro a Parigi, dove erano riunite migliaia di persone davanti a un maxischermo collegato in diretta con Versailles. “Un messaggio universale”, ha commentato il presidente Emmanuel Macron con fierezza.

La Tour Eiffel è stata illuminata a festa per celebrare l’evento con la la scritta: “Mon corps, mon choix”.
La tutela della libertà delle donne di interrompere volontariamente la gravidanza era stata promessa da Macron dopo i passi indietro fatti negli Usa con il ribaltamento da parte della Corte Suprema della storica sentenza del 1973, nota come Roe v. Wade. La ministra francese per l’uguaglianza di genere Aurore Bergé ha di recente espresso la speranza che la misura adottata in Francia ispiri anche altri Paesi dell’Unione europea. Al momento le condizioni per l’accesso all’aborto cambiamo molto tra gli stati. Si passa dal divieto quasi totale come in Polonia o a Malta, alla Spagna dove è prevista la possibilità per le 16enni di abortire senza bisogno del consenso dei genitori.

Non sono mancate le critiche. La Pontificia Accademia per la Vita ha avvertito che “proprio nell’epoca dei diritti umani universali, non può esserci un diritto a sopprimere una vita umana”. Mentre i vescovi francesi, in una nota, hanno lanciato un appello al digiuno e alla preghiera. Nel pomeriggio, invece, diverse centinaia di manifestanti anti-abortisti si sono riuniti nei pressi della reggia, su iniziativa dell’associazione ‘Marche pour la Vie’, per protestare contro la riforma che, secondo sondaggi, avrebbe avuto l’appoggio dell’80% dei francesi. I manifestanti hanno detto di voler “proteggere la vita” e contestano il fatto che – secondo loro e nonostante le rassicurazioni del governo – “i medici non avranno più modo di esercitare il loro diritto di coscienza”.