Libia, Haftar alla conquista di Tripoli. Convocato Consiglio di sicurezza Onu

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Venti di guerra in Libia. A dieci giorni dalla Conferenza Onu per risolvere la crisi, il generale Khalifa Haftar lancia un’operazione per la conquista di Tripoli, dove ha sede il fragile governo riconosciuto dalle Nazioni Unite e dall’Italia, guidato da Fayez al Serraj. Le truppe del generale Haftar si troverebbero a 27 km dalla capitale. La conferenza nazionale in programma a Ghadames dal 14 al 16 aprile è a rischio e il caos libico arriva all’Onu.

Anche se la presa di Tripoli è un obiettivo quasi impossibile, dato che le milizie dell’ovest hanno subito serrato le fila e a difesa della capitale s’è schierata la potentissima Misurata, la preoccupazione è forte. Quello che si teme è una possibile escalation quando e se le truppe di Haftar dovessero raggiungere Tripoli, dove tra l’altro è arrivato due giorni fa Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.

Il riacutizzarsi della crisi libica preoccupa la comunità internazionale che ha lanciato un appello congiunto per un’immediata de-escalation in Libia. “I governi di Francia, Italia, Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna e Stati Uniti sono profondamente preoccupati per i combattimenti nei pressi di Garian, in Libia, ed esortano tutte le parti a ridurre immediatamente le tensioni che stanno ostacolando le prospettive di una mediazione politica dell’Onu”, si legge in una dichiarazione congiunta. Per affrontare la situazione, è stato convocato per oggi un incontro del Consiglio di sicurezza Onu, chiesto dalla Gran Bretagna e alla presenza dell’inviato speciale Ghassan Salamè.

Intanto, anche le brigate di Zawiya, a ovest di Tripoli, hanno dichiarato “guerra” contro le forze di Haftar: i miliziani hanno ripreso il controllo di un checkpoint nei pressi di Sorman, catturando – affermano – “10 soldati di Haftar”

Anche Mosca spera che in Libia non si arrivi all’uso della forza. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, citata da Interfax. “Speriamo che questo tipo di scenario non si realizzi”, ha detto Zakharova. “Siamo consapevoli che la crisi sarà risolta con gli sforzi politico-diplomatici e negli ultimi anni ci siamo impegnati a tal fine”, ha aggiunto.