Tensione alle stelle tra Taiwan e Pechino: la Cina sanziona Pelosi e gli Usa chiamano l’ambasciatore cinese

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Sale la temperatura nell’accesso braccio di ferro tra Pechino e Taipei. La Cina non rinuncia alle sue mire espansionistiche senza farsi troppi problemi per quanto riguarda valori democratici e diritti umani.
Con la violenza e con la forza delle armi dopo il Tibet e Hong Kong, Pechino allunga le sue spire anche su Taiwan di fatto indipendente dal 1949 ma da sempre rivendicata dalla Cina, che a sua volta ha accusato Washington di violare la sua sovranità.

La situazione da tempo incandescente per la difesa (almeno a parole) da parte degli Usa dell’indipendenza di Taipei, è esplosa dopo la visita della speaker americana Nancy Pelosi sull’isola. Visita di fatto non annunciata ufficialmente, ma da tempo subodorata dal Governo di Pechino che non ha perso tempo a mostrare i muscoli e a dispiegare il suo arsenale bellico per terra, cielo e mare, spacciando il tutto come delle esercitazioni. Una mossa che ricorda molto la tattica delle Russia prima dell’invasione dell’Ucraina.

Inoltre gli aerei e le navi da guerra cinesi, in aperta provocazione, hanno anche oltrepassato la ‘linea mediana’ dello Stretto di Taiwan nel secondo giorno di esercitazioni militari su vasta scala e lo stesso ministero della Difesa dell’isola ha definito le ultime manovre come “altamente provocatorie”.

Nel frattempo la Casa Bianca ha convocato l’ambasciatore cinese Qin Gang, per formulare un’aperta condanna contro l’escalation delle azioni militari di Pechino contro Taiwan. Gli Usa hanno ribadito che gli Stati Uniti non vogliono una crisi nella regione, ma la Cina parla di questioni di sovranità, una prova più che un indizio che per Pechino Taiwan è proprietà della Cina.

Dal canto suo la Cina ha imposto sanzioni a carico di Nancy Pelosi e dei suoi familiari proprio per ‘punirla ‘ per la visita fatta a Taiwan. Secondo una nota diffusa dal ministero degli Esteri cinese: la speaker della Camera Usa “ha insistito per recarsi a Taiwan senza tener conto della ferma opposizione della Cina, interferendo gravemente negli affari interni e minando gravemente la sovranità e l’integrità territoriale della Cina”, la Pelosi, sempre secondo la nota, ha minacciato “gravemente la pace e stabilità dello Stretto di Taiwan.