Vertice Nato, gli alleati: “Per difesa 5% Pil entro 2035”

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Via libera al 5% del Pil per la Difesa entro il 2035. L’ok è arrivato dai leader dell’Alleanza Atlantica, al vertice Nato all’Aja. Il 5% sarà suddiviso in un 3,5% per difesa diretta e un 1,5% per resilienza e sicurezza. Riaffermato il principio dell’articolo 5: un attacco a uno è un attacco a tutti.

“Gli alleati si impegnano a investire il 5% del Pil annuo nelle esigenze fondamentali di difesa e nelle spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035, al fine di garantire gli obblighi individuali e collettivi, in conformità con l’articolo 3 del Trattato di Washington” si legge nella dichiarazione finale del summit dell’Aja. Gli alleati si dichiarano anche “uniti di fronte alla minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia” ma nel documento non c’è nessuna definizione dell’invasione russa in Ucraina come “guerra di aggressione”. Nessuna menzione neanche sul futuro ingresso di Kiev nella Nato, al contrario di quanto accadde a Washington l’anno scorso, dove si stabilì il principio del “percorso irreversibile”.

Soddisfatta Giorgia Meloni. Quello della Nato è stato “un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili” afferma la premier, in un punto stampa al termine del vertice, spiegando che quelle approvate sono “spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza”. E promette: “Non distoglieremo un euro da altre priorità del governo”. Poi dice di aver chiesto a Donald Trump di usare “la stessa determinazione” sulla guerra tra Israele e Iran” “anche per l’Ucraina e per Gaza.” Perché – specifica la presidente del Consiglio –  A Gaza la situazione è insostenibile”.

Parla di vertice Nato “fantastico” e di “grande successo” il presidente degli Usa Donald Trump. E sull’impegno dell’aumento della spesa militare specifica: “è una vittoria monumentale per gli Usa, per l’Europa e la civiltà occidentale”. “Non so se è merito mio – specifica –  ma penso che lo sia”.

“Un summit storico” lo definisce il cancelliere tedesco Friedrich Merz che aggiunge: “Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere”. Mentre il premier britannico Keir Starmer specifica che “l’assenza di una condanna della Russia nel documento finale odierno”, non significa che la posizione di sostegno dell’Alleanza all’Ucraina “sia cambiata”. Poi dice di aver colto nei suoi contatti con gli altri leader “una vera determinazione” a rinnovare le pressioni su Vladimir Putin per un “cessate il fuoco senza condizioni”.