Conte, consultazioni terminate: tensione M5S-Pd su dl sicurezza e programmi

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Consultazioni terminate e in un clima non certo idilliaco. Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte prima, ha ricevuto la delegazione di FdI, senza la Meloni che, ha annunciato “opposizione, senza sconto alcuno” al governo, quindi è toccato alla Lega, orfano di Salvini che, ha espresso l’augurio che “non si trovino i voti e si torni alle urne”.

A seguire Conte ha incontrato: gli esponenti di Forza Italia, con Berlusconi che ha accusato il Carroccio di avere “consegnato il paese alla sinistra”, ha ribadito il “dissenso” per la decisione di non andare al voto ed ha parlato di un progetto politico “fragile e inadatto a risolvere i problemi”.

Le consultazioni si sono concluse con il Pd e il M5S. Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha ribadito la necessità “di un programma di svolta per il Paese” con attenzione alla riduzione delle tasse sui salari medio bassi. “Abbiamo proposto al Presidente che anche sui cosiddetti decreti sicurezza si proceda nelle forme dovute almeno al recepimento delle indicazioni pervenute dal Presidente della Repubblica”, ha aggiunto Zingaretti.

Il pentastellato Di Maio ha invece consegnato a Conte un programma di 20 punti, la cui condivisione è assolutamente necessaria per la formazione di un nuovo governo: “Siamo contrari a qualsiasi forma di patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L’aumento dell’Iva va bloccato”, fa sapere il capo politico 5 Stelle. Poi Di Maio ha anche espresso sconcerto per il dibattito sugli incarichi e i nomi di fantasia che stanno circolando.

Dal Movimento confermano intanto il voto sulla piattaforma Rousseau: “Non abbiamo ancora deciso quando , vedremo i temi del premier Conte. Ma il voto ci sarà assolutamente”, ha confermato il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli. “Per poter esprimere un giudizio su qualcosa che sta nascendo bisogna sapere i contorni entro cui nasce. L’acqua pubblica, ad esempio, è un tema che sarà portato avanti?”, prosegue Patuanelli motivando così il fatto che non ci sia stato un voto prima.

E le parole del leader pentastellato hanno subito creato scompiglio nel Pd: “Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza”, ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando.

“I democratici sono impegnati a sostenere lealmente lo sforzo del presidente Conte. Questo sforzo da solo ha già fatto recuperare fiducia nell’Italia. Gli ultimatum di Di Maio al presidente incaricato sono davvero inaccettabili”, ha aggiunto il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.