Crisi di governo, Draghi alle 12 Quirinale. La Borsa vola, scossi i partiti

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Naufragato tra un mare di veti il Conte ter, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, convoca al Quirinale Mario Draghi. Toccherà a lui presiedere quello che il capo dello Stato ha definito come un “governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica“. La convocazione dell’ex presidente della Bce al Colle è per oggi alle 12. Incontrerà Mattarella che gli affiderà l’incarico di “formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili“.

La chiamata del Colle convince i mercati ma scuote la politica. Piazza Affari scatta fin dalle prime battute con le banche grandi protagoniste e lo spread tra Btp e Bund in calo. Il primo Ftse Mib segna un +2,95%  a 22.733 punti.  Il differenziale tra il decennale italiano e quello tedesco è sceso a 107 punti dai 116 della chiusura di ieri.

Ora toccherà ai partiti decidere se appoggiare o meno in Parlamento Mario Draghi. Tra chi si è detto disponibile a collaborare c’è il Partito democratico. Già ieri il segretario dem, Nicola Zingaretti, si era detto “pronto al confronto per il bene del Paese”. Oggi è il vicesegretario  Pd Andrea Orlando a prendere parola: “Non basta dire ‘è arrivato Draghi, Viva Draghi. Bisogna dare una mano a Draghi” avverte. Perché, spiega, “il Parlamento di oggi è più complicato di quello in cui si insediò Monti, è fuorviante pensare che la qualità e la forza indubbia del nome” di Mario Draghi “possa risolvere tutti i problemi”.

Plaude alla scelta di Mattarella Matteo Renzi. Il giorno dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattative con la maggioranza, il leader di Italia viva su Twitter oggi scrive: “Draghi va sostenuto, è l’ora dei costruttori”.

I 5 stelle hanno invece detto che “non lo voteranno”, ma la discussione all’interno si prospetta molto tesa tra chi vuole considerare l’appello del capo dello Stato e chi invece si prepara all’opposizione.

Possibilista Forza Italia, mentre Matteo Salvini e Giorgia Meloni prendono tempo. Il centrodestra si riunirà in mattinata per un nuovo vertice per fare il punto della situazione. Il leader della Lega intanto avverte: “Il problema non è il nome della persona, ma che cosa vuole fare e con chi”. Poi chiarisce: “Si apre una nuova fase. Non abbiamo pregiudizi nei confronti di Draghi. Vogliamo parlare di taglio di tasse e apertura dei cantieri con la prospettiva del voto. Voterà mezza Europa e lo faranno tante città italiane per cui la democrazia non può essere sospesa in questi mesi. Ma non sprechiamoli”.