Femminicidio: approvato all’unanimità al Senato, il ddl che introduce il reto specifico

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Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge sul femminicidio. Subito dopo dall’Aula si è sollevato un lungo applauso. Su richiesta del capogruppo leghista Massimiliano Romeo, per il voto è stato adottato il sistema elettronico.

La Russa: “Sono estremamente lieto di questo risultato”. Per il presidente del Senato questo via libera “testimonia come sui temi importanti il Senato sappia esprimersi senza distinzioni di appartenenza. Grazie a tutti i senatori e le senatrici”.

Di “un intervento di grande importanza” parla anche Giulia Bongiorno. Per la senatrice della Lega, presidente della commissione Giustizia al Senato e relatrice del ddl Femminicidio, “viene finalmente riconosciuta la gravità della condotta di chi uccide una donna come atto di odio o discriminazione”. “È una presa di posizione nuova e forte contro chi considera le donne esseri inferiori. La Lega da anni è in prima linea nella battaglia contro la violenza sulle donne e ancora una volta ha dato un contributo essenziale a questo provvedimento. Naturalmente, auspico che ci sia una corretta e rigorosa applicazione delle nuove misure”.

Eugenia Roccella: “Oggi il Senato ha scritto una pagina importante nella lotta alla violenza contro le donne”. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità si dice felice che questa pagina sia stata scritta all’unanimità. “Tipizzare il reato di femminicidio non significa certo usare sociologicamente il diritto penale o creare una classifica di gravità degli omicidi in base al genere della persona uccisa. Significa riconoscere la specificità di un fenomeno e dunque prevenirlo e creare le condizioni per contrastarlo con più efficacia, tanto sul piano operativo e della formazione, quanto sul piano culturale”.

Cosa prevede. Con il nuovo articolo, il 577-bis, si introduce il nuovo reato di femminicidio. Si prevede così una specifica fattispecie di omicidio, che prevede la pena dell’ergastolo per “chiunque cagioni la morte di una donna, commettendo il fatto con atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna”.
Il reato di femminicidio risulta integrato “anche quando la condotta omicidiaria è commessa in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali”.

Prevista una deroga al tetto dei 45 giorni sulle intercettazioni per i più gravi reati di violenza contro le donne. Nel testo compaiono anche norme sui benefici penitenziari nei confronti dei condannati per femminicidio e altre che rafforzano gli obblighi di formazione per la lotta alla violenza sulle donne e alla violenza domestica.

Il ddl passerà ora alla Camera per l’approvazione definitiva.