Mattarella, discorso di fine anno: coesione e lavoro

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Un appello alla coesione nazionale e alla necessità di fare comunità. Un richiamo alla condivisione di valori, orizzonti, diritti e doveri, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze, tra Nord e Sud, anzitutto, ma anche tra periferia e centro.

Solo un Paese coeso potrà uscire dalla crisi. E’ questo il senso generale del messaggio di fine anno che, al Quirinale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta limando in vista di stasera, quando parlerà in diretta tv.

Quest’anno il presidente potrebbe apparire nelle case degli italiani non da uno dei suoi studi ma da un salone del Quirinale. Nulla è ancora deciso ma questa volta alle sue spalle potrebbe esserci anche una delle opere di arte contemporanea che dallo scorso 2 giugno arricchiscono il palazzo presidenziale.

Al di là degli elementi scenografici resta il massimo riserbo sui contenuti del discorso, anche se filtrano le prime indiscrezioni: un intervento  breve, di circa 15 minuti, che sarà già proiettato al 2020, alle sfide da cogliere e superare.

Sfide che non saranno poche, a partire da una complicata fase istituzionale che si potrebbe aprire a gennaio con il probabile arrivo di due referendum popolari: il primo sulla norma che prevede la riduzione dei parlamentari e il secondo sul taglio della quota proporzionale dell’attuale legge elettorale.

Poi lavoro e coesione nazionale: concetti che saranno ripresi e rafforzati, rivolgendosi in tono colloquiale ai cittadini che si preparano al cenone di Capodanno.