Migranti: Italia, Malta, Cipro e Grecia contro il meccanismo dei ricollocamenti

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La questione migranti infiamma lo scontro tra Italia e Francia e crea tensioni in nell’Ue. In una dichiarazione congiunta Italia, Malta, Cipro e Grecia, i Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo, definiscono “increscioso e deludente” il meccanismo dei ricollocamenti. “Purtroppo il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari”, si legge nella nota. Il meccanismo, aggiungono, si è dimostrato “lento” per alleviare la pressione sui Paesi “di prima linea”.

Alla dichiarazione non ha aderito la Spagna. Madrid infatti fa sapere di non poter “sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali e salvano vite con risorse pubbliche”.

Dal Lussemburgo appello al dialogo. Il ministro degli Esteri Jean Asselborn dichiara sottolinea che Francia e Italia, sono “due pilastri imprescindibili per giungere a una riforma del sistema europeo di gestione delle migrazioni. Una lite continua Roma-Parigi danneggerà l’intera Unione”. E aggiunge: “Sul dossier migranti leggeremo le reali intenzioni del neoeletto governo italiano su quanta Europa vuole. Spero sinceramente che si tratti solo di un incidente di percorso all’inizio del nuovo governo a Roma”.

Intanto pugno duro della Francia. Parigi ha rafforzato i controlli al confine di Ventimiglia. Dopo due giorni di verifiche soft, questa mattina tutti i mezzi in transito sono stati controllati. Si sono così formate lunghe code verso la Francia con diversi automobilisti indignati. Intanto Parigi conferma: che non accoglierà i circa “3mila migranti provenienti dall’Italia”.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani cerca di gettare acqua sul fuoco: “Non siamo contro Francia o Germania, anzi, io chiedo più Europa”. Per quel che riguarda le migrazioni “il trattato di Dublino deve essere certamente modernizzato” e “come Italia faremo una proposta per la verifica delle ONG e sul ricollocamento, in base alla popolazione. Per Tajani, occorrono regole europee per gestire le ONG anzi, “la Commissione dovrebbe fare in tempi rapidi un regolamento sulle ONG”.

Ora un dialogo tra Italia e Francia ci potrebbe essere al prossimo G20 di Bali. L’asse Palazzo Chigi-Farnesina-Colle sta cercando di ricucire lo strappo diplomatico. L’obiettivo è arrivare ad un faccia a faccia distensivo fra Meloni e Macron. Un incontro informale più che un vero bilaterale sembra la soluzione più probabile al momento.

Vertice dei ministri Ue a fine novembre. La questione dei migranti resta prioritaria per Bruxelles e dopo lo scontro Francia- Italia si sta lavorando ad un vertice ad hoc a fine novembre, a cui potrebbero partecipare anche i ministri dell’Interno europei e non solo i tecnici. La decisione ufficiale dovrebbe arrivare la prossima settimana.