Primarie del Pd: si vota oggi fino alle 20 in 7mila gazebo

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Il Pd-Day è oggi. Si vota per le primarie, 7 mila gazebo saranno aperti fino alle 20. Sono 35 mila i volontari; la macchina dem è stata oliata, con qualche polemica sul numero di seggi.

Per votare è necessario recarsi al seggio con un documento di riconoscimento in corso di validità, la tessera elettorale e un contributo minimo di due euro. I cittadini comunitari non italiani ed extracomunitari, devono portare un documento di riconoscimento o il permesso di soggiorno o la ricevuta di richiesta di rinnovo e anche in questo caso il contributo minimo è di due euro.L’elettrice/elettore esprime il suo voto tracciando un unico segno su una delle liste di candidati all’Assemblea nazionale.

Dopo Prodi e Veltroni è stato Giuliano Pisapia, l’ex sindaco di Milano a chiedere di andare a votare oggi. La posta in gioco non è solo il partito del centrosinistra e il nuovo leader. ” Questi sono i gazebo per l’Italia “, rilanciano tutti e tre i candidati segretari, Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti.

Invito al voto anche di Carlo Calenda, che ha lanciato la campagna ” Siamo europei” contro i sovranisti per un listone unico, di cui il Pd dovrebbe essere l’azionista di riferimento: “Non voterò per nessuno dei candidati in corsa, ma vado a fare lo scrutatore in piazza del Popolo” ribadisce e poi aggiunge: ” Zingaretti sostiene che ho usato la clava contro il Pd, ma io penso di avere utilizzato il defribillatore e che questo vada tenuto sempre acceso “.

Vince chi raggiunge il 50% più uno nei gazebo. Se nessuno lo raggiunge deciderà l’Assemblea dei mille delegati convocata per il 17 marzo. Ma per il Pd sarebbe la prima volta: una roulette perché le alleanze tra le parti potrebbero ribaltare il risultato popolare. Questa notte i risultati al Nazareno, la sede dem.

“Mi fa piacere che tutti e tre abbiano escluso accordi coi Cinque Stelle e ritorni al passato. Chiunque vinca non dovrà temere da parte mia alcuna guerriglia come quella che io ho subito”, ha dichiarato l’ex premier Matteo Renzi.