Salvini detta le priorità: sicurezza e tasse, il resto dopo

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Rapporti di forza invertiti nella maggioranza di governo all’indomani delle elezioni europee con il boom della Lega e il crollo del M5s scavalcato dal Pd che nel frattempo pensa al rilancio dell’opposizione. Forte del suo 34%, Matteo Salvini detta l’agenda agli alleati indicando le priorità: “Sicurezza e tasse, tutto il resto viene dopo”. “Dobbiamo abbassare le tasse – specifica il vicepremier leghista – non tutto a tutti ma l’obiettivo c’è nel contratto di governo, è una cura Trump, uno choc fiscale positivo“. Per quanto riguarda il decreto sicurezza bis “è pronto e spero sia approvato questa settimana”.

Salvini, ad ogni modo, fa capire che vuole guardare avanti: “Chiusa la campagna elettorale, chiuse le polemiche”. “Ma no, nessun ultimatum”, assicura poi commentando il titolo di ‘Repubblica’ secondo cui il leader della Lega, dopo la vittoria alle europee, ora darà un termine di ”30 giorni a Di Maio” al quale promette lealtà ma chiede “coraggio per il futuro”.

Il ministro dell’Interno fa poi sapere che la Lega si farà trovare pronta per governare Roma: “Io da ministro sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”. E a proposito della lettera che la Ue sta per inviare all’Italia per il debito dichiara: “Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine’. Vi pare che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda 3 miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse?“. Poi assicura: “Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”.

E in tutto questo si inseriscono i dossier che scottano con la Tav che tiene banco sin da quando ha cominciato a essere chiaro il responso delle urne. A spiegarlo è il vincitore: “Gli italiani, con il voto per le elezioni europee, hanno dato ”un mandato chiaro: andate e fate”, incalza Salvini al quale “interessa che il governo torni a correre, a produrre, e a parlare con una voce sola, cosa che non è accaduta nelle ultime settimane”. I 5stelle intanto, incassata la batosta, sembrano non voler staccare la spina. “Per noi le Europee sono andate male, prendiamo una grande lezione e non molliamo”, la dichiarazione dal Mise del leader penstastellato Luigi Di Maio che chiede al premier Conte un vertice di governo.