Separazione delle carriere dei magistrati, secondo ok del Senato. Il testo tornerà alla Camera


Via libera del Parlamento alla riforma della giustizia. Con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astensioni, il Senato ha approvato il disegno di legge di revisione costituzionale sulla separazione delle carriere della magistratura, tra pm e giudici. Il testo era stato approvato alla camera il 16 luglio e per il via libera definitivo, è necessario un nuovo passaggio sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama.
Protesta delle opposizioni in Aula al Senato. Molti senatori dell’opposizione hanno intonato il coro ‘vergogna, vergogna’. I parlamentari del Pd hanno protestato alzando dei cartelloni con la copertina della Costituzione. Dai banchi del M5S hanno sollevato dei cartelli per dire alla maggioranza di non portare avanti questa legge in nome di Falcone e Borsellino.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: “oggi il Senato ha approvato il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere tra chi accusa e chi giudica e su una giustizia disciplinare per i magistrati non condizionata dall’appartenenza correntizia”. E ancora in video social: “È un passo avanti fondamentale, servono altri due passaggi fondamentale per portare a termine una riforma che l’Italia aspetta da troppo tempo. E che ha un triplice obiettivo: garantire ai cittadini il giusto processo, disarticolare il sistema correntizio all’interno del Csm e restituire ai magistrati l’autorevolezza e la dignità che meritano. Andremo avanti con decisione”.
“Il voto sulla riforma della giustizia segna una “giornata storica”, ha detto il leader di Forza Italia Antonio Tajani. “Si realizza il sogno di Berlusconi”, ha aggiunto il ministro degli Esteri. “Un sogno di libertà, di sicurezza, di garanzie per i cittadini. La nostra non è mai stata una riforma contro la magistratura, è una riforma per valorizzare i tanti magistrati che svolgono un lavoro serio, con profondo spirito di sacrificio, al servizio soltanto della legge. Una riforma che avrà un impatto positivo anche sull’economia, andremo avanti in un quadro complessivo anche per riformare la giustizia civile, una giustizia lumaca che ci costa 2-3 punti di Pil. Ho sempre detto – ha ricordato Tajani – che la riforma della giustizia è uno dei nostri obiettivi di legislatura. Oggi abbiamo fatto un passo avanti molto importante su questa strada. Sono certo che giungeremo presto al traguardo. Non è solo una nostra vittoria, è una vittoria degli italiani”.
“La seconda lettura dovrebbe essere rapida poi penso che passeremo al referendum, cosa che io auspico perché è una materia così delicata e importante che va sottoposta al giudizio degli italiani”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Sul conflitto tra politica e magistratura, ha aggiunto: “Ci sono stati nel passato conflitti anche più aspri. Rispetto a una riforma epocale le divergenze di opinioni si sono acuite. Auspico che il dialogo riprenda con maggiore serenità”.