Il cicloturismo come motore di sviluppo della Pedemontana Veneta e Colli


C’è un’Italia che si scopre in sella, a ritmo lento, dove ogni salita e discesa racconta una
storia e ogni tappa è un’esperienza. È l’Italia del cicloturismo, che nel 2024 ha superato ogni aspettativa: 89 milioni di presenze, +54% rispetto all’anno precedente, con un impatto economico che sfiora i 10 miliardi di euro. L’impatto complessivo si stima attorno ai 9,8 miliardi di euro, confermando il settore come uno dei motori emergenti del turismo sostenibile in Italia. A dirlo è il Rapporto Isnart-Legambiente 2025, che fotografa una tendenza in piena corsa.
E nel cuore di questa nuova geografia del turismo lento, la Pedemontana Veneta e Colli ha tutte le caratteristiche ideali per diventare una destinazione cicloturistica di riferimento: natura, enogastronomia, storia, bellezza discreta e silenziosa. Ma perché questo potenziale si trasformi in un’identità riconoscibile, serve costruire un progetto condiviso. Occorre passare dalla somma di singole eccellenze a un prodotto integrato e coerente, pensato per chi viaggia in bicicletta ma anche per chi cerca un’esperienza autentica, fatta di paesaggi, incontri, scoperte lente e profonde.
Chi è il cicloturista oggi?
Le motivazioni che spingono a praticare il cicloturismo sono legate a sport, cultura, desiderio di relax e voglia di godere del paesaggio. Per quanto riguarda il mezzo utilizzato, la maggior parte dei cicloturisti preferisce la mountain bike (37,3%), seguita dalla bici classica (25,4%), dall’e-bike (13,9%), dalla bici da corsa (12,3%) e dalla gravel bike (11,1%). Le fasce d’età prevalenti tra i cicloturisti sono quelle tra i 30 e i 44 anni (47,7%) e tra i 45 e i 60 anni (35,4%). Anche le modalità di viaggio variano: il 36,7% viaggia in coppia, il 31,1% da solo e il 27,5% con amici. Tra gli elementi più attrattivi spiccano il patrimonio artistico-culturale (44,6%), la facilità di raggiungimento della destinazione (33,1%) e la possibilità di vivere un’esperienza di relax immersivo (30,7%). Si tratta di un’utenza consapevole e con buona capacità di spesa: la spesa media giornaliera supera i 130 euro per i visitatori stranieri, tra alloggio, ristorazione, acquisti e attività sul territorio.
Come si diventa una destinazione cicloturistica?
Per un territorio, diventare una destinazione cicloturistica richiede la costruzione di un sistema integrato di infrastrutture, servizi, accoglienza e promozione mirata. Un primo passo fondamentale è lo sviluppo di una rete ciclabile sicura e ben strutturata. È essenziale offrire anche servizi su misura per i cicloturisti. La promozione del territorio gioca un ruolo centrale, tramite siti web, social media e fiere di settore, e coinvolgendo operatori locali e comunità. A tutto questo va affiancato un moderno sistema di monitoraggio e raccolta dati. Infine, elemento chiave è la governance territoriale, ovvero la capacità di fare rete tra enti pubblici, operatori turistici, associazioni e cittadini.
Cicloturismo nella provincia di Vicenza
Nel Vicentino i turisti scelgono: mare (60,2%), visite dei centri storici (49,4%),
escursioni e gite (45,7%), musei e mostre (27%), shopping (17,9%) e degustazioni (13,7%). Il territorio è supportato da una crescente rete di servizi per cicloturisti, rendendolo una meta accessibile ed organizzata per ogni tipo di viaggiatore. Un mix equilibrato tra infrastrutture, natura e cultura che rende il cicloturismo una leva strategica per lo sviluppo sostenibile della provincia di Vicenza.
Cosa si sta facendo per il cicloturismo?
L’opportunità non è solo economica: è culturale. E proprio per rispondere a questa opportunità, sono state avviate diverse azioni nell’ambito del Bando Smart Tourism Destination. In primo luogo, si sta lavorando alla valorizzazione delle ciclovie esistenti. Parallelamente, si promuove lo sviluppo di servizi dedicati ai cicloturisti. Una strategia chiave è l’integrazione con il Dms regionale (Destination Management System) e una promozione unificata. A questo si affianca il potenziamento dell’intermodalità treno + bici. Uno degli aspetti più innovativi riguarda l’implementazione di un Sistema Integrato di Monitoraggio, basato su tecnologie Ict, che permette di raccogliere dati in tempo reale. Infine, l’analisi dei dati tramite strumenti di Business Intelligence consente di trasformare le informazioni raccolte in supporto concreto per decisioni strategiche.
Pedalare insieme verso una visione comune
La Pedemontana Veneta e Colli, se accompagnata da una strategia condivisa, può diventare un riferimento nazionale, capace di attrarre, accogliere e far innamorare chi la scopre su due ruote. “La Pedemontana Veneta ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione cicloturistica”, dichiara Nicolas Cazzola, presidente dell’Ogd Pedemontana Veneta e Colli. “Parliamo di un territorio che unisce paesaggio, storia e saper fare, ma soprattutto una rete di persone e imprese che vogliono costruire insieme un futuro turistico sostenibile. La sfida non è solo attrarre nuovi visitatori, ma creare un’offerta coerente, autentica, capace di lasciare un segno. Il cicloturismo è la strada giusta: non è una moda, ma un’opportunità concreta per raccontare la nostra identità con uno sguardo lungo”.