Contro la disinformazione servono cultura e divulgazione: iniziato il Festival della Scienza

Chissà cosa penserebbe Galileo Galilei, padre del metodo scientifico, se vedesse ciò che accade oggigiorno. Con i tuttologi che imperversano, una realtà sempre più complessa e la scienza stessa che viene posta in discussione. Probabilmente risponderebbe che c’è una sola opzione: bisogna fare cultura. Che si tratti dei vaccini, dell’inquinamento o della scienza in generale. Ed è proprio con questo spirito che Biosphaera, con il sostegno del Comune di Schio, organizza anche quest’anno il Fesav – Festival della Scienza dell’Alto Vicentino, che è iniziato ieri, 11 ottobre, e proseguirà fino al 26 con ben cento gli appuntamenti in programma.

Ancora una volta, Schio e il suo territorio diventano così il fulcro del confronto e del dibattito su scienza, innovazione e sostenibilità, in un palcoscenico che intende portare la scienza al grande pubblico. L’evento, arrivato alla sua ottava edizione, consolida la sua collaborazione anche con i Comuni di Marano Vicentino, Thiene e Valdagno. Per la prima volta raggiungerà anche il territorio di Santorso, dimostrando così come il Festival stia riuscendo a creare una rete di Comuni interessati a proporre iniziative scientifiche.

Gli eventi sono diversi per temi e modalità e si terranno a Valdagno, Schio, Marano, Santorso, Dueville e Thiene. Comprendono talk, conferenze, visite guidate prefestival in tutti i comuni coinvolti, con un clou il 25-26 ottobre a Schio. In programma anche alcune mostre e laboratori con le scuole secondarie di primo e secondo grado. Il tutto, in collaborazione anche con Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti e con Via delle scienze di Valdagno.

Gli ospiti
Fra gli ospiti più significativi di questa edizione, ci sono la virologa Ilaria Capua, il matematico Piergiorgio Odifreddi, lo scienziato e youtuber specializzato in astronomia e astronautica Adrian Fartade, il geologo e giornalista (volto della tv) Luigi Bignami, il neuroscienziato di origini valdagnesi Giorgio Vallortigara, il naturalista Marco Colombo e il fisico Roberto Battiston. Previsti anche incontri promossi e dedicati al tessuto produttivo locale.

Il laboratorio di fotografia naturalistica con Marco Colombo che si è svolto ieri alle Risorgive del Bacchiglione

I temi
Oltre ai temi quali sostenibilità, biodiversità e cambiamento climatico, l’ottava edizione dedica alcuni talk all’Anno internazionale della fisica quantistica e l’Anno internazionale dei ghiacciai. Nel 2025 ricorrono inoltre i 200 anni dalla scomparsa di Pietro Maraschin, naturalista e geologo scledense, noto per i suoi studi di mineralogia e geologia. Per la ricorrenza è previsto un talk sulla geologia italiana con Luigi Bignami e, in particolare quella vicentina, in collaborazione con il Museo Geomineralogico e del Caolino di Schio.

Le attività per il pubblico
Durante il Festival ci sono eventi diversificati, fra cui il workshop di fotografia naturalistica con Marco Colombo, che si è tenuto oggi, il Junior Fesav (spazio dedicato a bambini, ragazzi e famiglie con laboratori, esperimenti e divertimento), l’evento Vivi la Scienza (la giornata dedicata alle materie Steam, ospitata dal Comune di Valdagno), lo  Spazio Scuole, il Festival dei Musei dell’Altovicentino e ben cinque mostre, fra cui Lungo la Corrente (progetto multimediale sul cambiamento climatico e la la Corrente del Golfo) e Freeze the future! (percorso immersivo di sensibilizzazione sulla tutela dei ghiacciai). Previsti infine anche spettacoli di strada, escape room, workshop di fotografia, visite guidate, mercatino scientifico, planetario, osservazione del Sole e altre attività.

Un festival per tutti
Il programma è costruito per essere usato come una mappa, dove ciascuno può creare un percorso, seguendo il proprio istinto e i propri interessi, per esplorare temi sempre nuovi e appassionanti. Cento occasioni – tante quante gli appuntamenti sul cartellone – in cui ricerca, divulgazione, giornalismo e arte saranno strumenti per offrire nuove prospettive su ambiente, salute, energia, biodiversità, cambiamenti climatici, innovazione e futuro.
Come afferma il presidente di Biosphaera, Michele Ferretto, “il Fesav nasce da un’idea semplice ma potente: la scienza non appartiene a pochi, ma si nutre della partecipazione di molti. È un bene collettivo, che cresce quando diventa incontro, dialogo, condivisione. Per questo siamo orgogliosi che il territorio, anno dopo anno, scelga di aprirsi a un evento che non solo porta qui voci e personalità di rilievo nazionale e internazionale, ma che trova la sua forza proprio nella risposta del nutrito gruppo di sponsor, partner, collaborazioni”.

“Il festival conta su un’importante collaborazione con le università di Padova, Verona e Venezia, nonchè con la Cattedra Unesco Aid4Gea, mentre l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e il National Biodiversity Forum Center tornano con laboratori e talk, portando così nell’Alto Vicentino scoperte e ricerche sia nazionali che internazionali. Il nostro obiettivo – spiega Lucia Dal Molin, coordinatrice della manifestazione – è far parlare di scienza per due settimane, e farl oin un modo accessibile a tutti, non solo agli addetti ai lavori”.
Commenta Marco Gianesini, assessore alla Cultura del Comune di Schio: “Il Fesav è una delle manifestazioni culturali di maggior spessore del nostro territorio. La qualità del programma e la presenza di ospiti di livello nazionale e internazionale testimoniano la forza di un evento capace di trasformare Schio e l’Alto Vicentino in un polo di confronto e divulgazione scientifica”. Cultura e divulgazione scientifica, quindi, per combattere la disinformazione, come ricorda anche il sindaco di Marano Vicentino, Marco Guzzonato.
Il programma completo e tutte le informazioni si possono trovare in allegato e sul sito fesav.it

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