Dalla crisi idrica ai “crediti blu”: le buone pratiche per salvare l’acqua domani a convegno


“Salviamo l’acqua”: è questo l’eloquente titolo voluto per la serata prevista per domani, mercoledì 7 maggio dalle 20.30 presso il Rustico Pettinà di Schio, con la partecipazione di Lorenzo Altissimo, già direttore del Centro Idrico di Novoledo, a parlare di impronta idrica e di uso sostenibile dell’acqua, oltre che a presentare il progetto Life Svolta Blu.
Un’idea nata, tra gli altri, dalla sensibilità di quattro “appassionati” impegnati a più livelli – Paolo Gurisatti, Renato Grotto, Giustino Mezzalira e appunto Lorenzo Altissimo – che in svariate occasioni, negli ultimi tempi, avevano evidenziato alcune pesanti criticità riguardanti la risorsa idrica con un’impronta idrica, quella del Veneto, ben oltre la media europea. Di qui la necessità di provvedere ad azioni per ripristinare l’equilibrio dei sistemi idrologici al fine di garantirne un utilizzo sostenibile nel medio e lungo periodo. Un progetto che si propone di attivare un sistema di scambio di “crediti idrici o blu”, un innovativo mercato locale in grado di premiare chi riduce i propri consumi idrici o investe in soluzioni di tutela, offrendo loro la possibilità di generare e scambiare crediti con chi, invece, necessita di compensare il proprio impatto. Dopo un percorso durato circa un anno e mezzo, che ha visto coinvolti Fondazione Palazzo Festari-IPA Alto Vicentino, ANBI Veneto, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Università di Padova con i Dipartimenti ICEA (Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) e TESAF (Territorio e Sistemi Agro-Forestali), CSQA e naturalmente ViAcqua come capofila, il Progetto è stato inviato alla Commissione Europea nel settembre 2023 per essere poi accettato nel giugno 2024.
Un planning progettuale della durata di 40 mesi, cofinanziato dal programma comunitario LIFE, con un budget di 2milioni e 25mila 510 euro dove tutti sono protagonisti: singoli cittadini, enti pubblici, attività produttive, aziende agricole. Nell’ambito del Progetto, ciascun partner svolgerà attività specifiche quali, la stima del bilancio idrologico al momento dell’avvio del progetto stesso questo da parte dell’UniPD ICEA – o l’analisi delle metodologie per la stima dell’impronta idrica, curata da CSQA. Ad ANBI-Veneto il compito di individuare invece le migliori soluzioni tecnologiche per un uso sostenibile dell’acqua in ambito agricolo, compreso il tema della ricarica della falda, mentre l’IPA Alto Vicentino
dovrà definire il modello teorico di funzionamento del sistema di generazione e scambio dei “crediti blu”. ViAcqua offrirà infine assistenza tecnica ad un numero congruo di stakeholder nell’area di progetto, per la valutazione dell’impronta idrica e la predisposizione della documentazione necessaria per la certificazione, inclusa la definizione di piani di riduzione
dell’impatto, attraverso interventi di risparmio idrico, riuso di acque reflue e ricarica controllata delle falde. Per guardare al futuro con maggiore fiducia e un unico grande obiettivo: garantire l’acqua anche alle generazioni di domani.