Dall’Igna, Laverda e Picco: le glorie del motociclismo vicentino radunate da Historic Club Schio

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Serata memorabile a Schio venerdì sera, 17 febbraio, organizzata dall’Historic Club Schio, che ha radunato, sul tema della storia delle moto da corsa, e in particolare il filo che lega Laverda ieri e Ducati oggi, personaggi di primo piano come l’ingegnere vicentino Luigi “Gigi” Dall’Igna, direttore generale della Ducati Corse (accolto da una standing ovation degna di un concerto rock), l’ingegnere Piero Laverda ed il figlio Giovanni, ingegnere anche lui, uniti nel ricordare l’azienda di famiglia e le sue brillanti motociclette arancioni.

La serata aveva il patrocinio del Comune di Schio, dell’Automotoclub Storico Italiano (che ha inserito l’evento del club nel proprio calendario nazionale) e del Museo Laverda di Breganze. Davanti a una esperta e gasata platea di appassionati, nella serata da sold out, dopo le presentazioni e i ringraziamenti di rito, Matteo Aramini ha intervistato Dall’Igna, fautore del successo Ducati nel MotoGp 2022, ha raccontato le sue precedenti esperienze nell’Aprilia e Derbi e di come, con la sua guida tecnica, la casa motociclistica di Borgo Panigale abbia trionfato nei campionati del mondo costruttori e piloti nella categoria MotoGP con Francesco “Pecco” Bagnaia (sulla Ducati Desmosedici GP 2022) e con uguale risultato nella categoria Superbike con Alvaro Bautista sulla Ducati Panigale V4 R.

Da ricordare che il precedente e ultimo trionfo di un pilota italiano nella massima categoria del motociclismo da competizione risaliva a 50 anni fa, con in sella Giacomo Agostini con la moto MV Agusta. Un dato che rende la portata di un tassello prestigioso ed indelebile nella storia del motociclismo. Nella sala si respirava la passione genuina mentre la magia dell’attimo fuggente si è rivelata quando Gigi ha dovuto salutare la platea per altri impegni ed è stato omaggiato di una targa ricordo da parte del presidente dell’Historic Club Schio, Alessandro Rossi, accompagnato da uno scrosciante applauso, carico dell’emozione che ha coinvolto l’intera platea.

Le personalità vicentine dell’area moto che si sono alternate nel corso della serata
L’ing. Piero Laverda tra le due motociclette “ospiti speciali”

Giusto per riscaldare nuovamente la sala, è stato chiamato sul palco per un breve saluto il mitico Franco Picco, ulteriore grande eccellenza vicentina su due ruote che, proprio recentemente, ha partecipato e concluso l’ennesima Dakar, nonostante la frattura ad un dito della mano. A dispetto della brevità del saluto, l’uditorio ha acclamato il veterano “navigatore di deserti” come una star e, proprio in materia di veterani, è stato ricordato il centenario dalla nascita del Motoclub di Schio nonché la recente inaugurazione del Museo Laverda che, oltre ad avere portato in sala direttamente dal museo una pregevole Laverda a 6 cilindri ed una 750, ha offerto un viatico alla memoria della storia e la tecnica della casa di Breganze.

La parola è passata poi agli ingegneri Piero Laverda ed il figlio Giovanni, uniti nel ricordare l’azienda di famiglia nella realizzazione delle brillanti motociclette arancioni, specificamente le 750 cc e la 6 cilindri (realizzata in due prototipi su progetto dell’ing. Giulio Alfieri, ex Maserati), che, grazie a una proverbiale affidabilità, tanto onore si sono fatte sulle strade ma pure sulle piste del mondo.

A moltissimi aneddoti e curiosità, è poi calata vena nostalgica, quasi malinconica, perché la concorrenza giapponese e la diffusione dell’automobile dei primi anni ’70 furono l’inizio della decadenza e chiusura di molti marchi italiani, avvalorata dal fatto che, chi acquisì il marchio Laverda, non seppe purtroppo dare la giusta linfa e la continuità tecnica proprie del suo Dna. Dopo la consegna da parte del presidente dell’Historic Club Schio di una targa ricordo agli ingegneri Laverda per la loro opera di ricostruzione e diffusione della memoria della casa motociclistica veneta, un grande applauso ha ringraziato tutti i relatori e tutte le persone che hanno premesso con il loro contributo, alla realizzazione di questo evento, con la promessa da parte del Club che queste attività, dopo il Covid, non rimarranno isolate.