Eccidio, ottant’anni dopo la memoria divide ancora: stop alla cittadinanza per Anna Vescovi


Ottant’anni non sono bastati a spegnere la tensione che, ogni luglio, torna a farsi sentire a Schio. L’anniversario dell’Eccidio del 7 luglio 1945 resta una ferita aperta, un nodo irrisolto nella memoria collettiva della città. Nonostante il tempo trascorso, il ricordo di quei giorni tragici continua a generare emozione, dibattito e, talvolta, scontro. Le commemorazioni istituzionali si muovono su un terreno fragile, dove il rispetto per le vittime si intreccia con la necessità di difendere i valori democratici e respingere ogni tentativo di rilettura ideologica. In questo clima carico di significato, l’amministrazione comunale sceglie di rilanciare il messaggio della Concordia Civica, riaffermando il bisogno di una memoria condivisa, sobria e autentica.
Tre giorni per ricordare le vittime dell’Eccidio di Schio
In occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e dell’Eccidio di Schio, il Comune promuove tre momenti di commemorazione insieme all’Associazione Familiari e Amici delle Vittime, Anpi e Avl. Si parte stasera alle 21 nel Duomo di San Pietro con il concerto “Lux Æterna”, in memoria delle vittime del conflitto, con musiche di Beethoven, Fauré, Quartel e Bonato. Lunedì 7 luglio, alle 18, sarà deposta una corona alla lapide della Biblioteca Civica, seguita alle 19 da una messa in Duomo. Le iniziative si ispirano alla Dichiarazione sui Valori della Concordia Civica, firmata nel 2005.
L’appello del sindaco contro le strumentalizzazioni
Il sindaco Cristina Marigo, insieme ai familiari delle vittime e alle associazioni partigiane, lancia un appello alle autorità per impedire manifestazioni di stampo neofascista nei giorni della commemorazione. “Nessuno che pratichi quell’ideologia può parlare in nostro nome”, ribadiscono, chiedendo a Questore, Prefetto e Ministro dell’Interno misure concrete per tutelare il rispetto della memoria e della convivenza civile.
Cittadinanza onoraria ad Anna Vescovi, ma il sindaco dice no. E il dibattito si infiamma
Nel contesto delle commemorazioni, il consigliere Alex Cioni ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria ad Anna Vescovi, figlia di una delle vittime dell’Eccidio e protagonista nel 2017 di un gesto simbolico di riconciliazione, quando incontrò pubblicamente uno degli ex partigiani coinvolti nella strage. La proposta, pensata come riconoscimento per il suo impegno nel dialogo e nella memoria condivisa, è stata però respinta dal sindaco Cristina Marigo durante l’ultimo consiglio comunale, che ha rinviato ogni decisione a un confronto tra i firmatari del Patto di Concordia Civica. Una scelta che ha suscitato la reazione del proponente: “Si è voluto non decidere, palesando ancora una volta una buona dose di cerchiobottismo e scarsa conoscenza delle cose – ha dichiarato Cioni – una valutazione del genere è inaccettabile e di scarso valore intellettuale”.