Il cane muore, anziano cerca conforto in canile: “Era la mia famiglia, non sapevo dove andare”

C’è l’idea che il canile sia il luogo dove si va ad adottare un cane e dove si può scegliere il proprio compagno a quattro zampe tra quelli più sfortunati che non hanno una famiglia. Ma chi vive la realtà del Parco Canile di Schio sa bene che non è così.
Il canile dell’Alto Vicentino è un crocevia di storie e di emozioni, di anime che si incontrano e di fiducia nel futuro.
E’ un luogo di emozioni e proprio per questo un anziano solo, a cui era appena morta la cagnolina che per lui era tutta la sua famiglia. In quel momento di vuoto immenso è andato a cercare conforto al canile, certo di trovare qualcuno che comprendesse il suo dolore.
“Questa settimana si è presentato un anziano in canile a cui era appena morta la cagnolina, il corpicino ancora nel bagagliaio dell’auto – racconta Federica De Pretto, presidente Enpa Thiene-Schio – Era solo, non sapeva dove andare. Il cane era la sua famiglia. Aveva solo bisogno di parlare con qualcuno che lo capisse, di una pacca sulla spalla, di un po’ di conforto”.
Felice di quanto accaduto, che testimonia la dedizione dei volontari e l’empatia nei confronti di cani ed esseri umani, Federica De Pretto ha voluto cogliere l’occasione per lanciare un messaggio a chi ama gli animali e si sente solo.
“Noi siamo qui, senza pretese, ma ci siamo. 7 giorni su 7. 365 giorni all’ anno. I volontari vi accoglieranno e vi capiranno. Venite quando volete senza timori. Un caffè e due parole, potreste sentirvi meno soli”.
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