Inganni, botte, sequestro di persona e rapina: bloccata una banda di malviventi

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Immagine d'archivio (dal sito Fanpage)

Un pestaggio selvaggio, così come è stato definito dai carabinieri di Schio, nei confronti di due stranieri che vivono nell’Altovicentino e che risale allo scorso 9 novembre, ha finalmente visto l’individuazione dei presunti responsabili. Ne sono convinti i militari del comandante di compagnia Jacopo Mattone, che hanno assicurato alla giustizia Bogdan Dogandzic, serbo di 33 anni, e in Marian Ceban, 20enne moldavo, autori materiali di una serie di reati commessi in quel sabato sera autunnale: rapina, sequestro di persona, lesioni.

Complice dei due sarebbe anche un 18enne moldavo, protagonista di un recente fatto di cronaca e ancora minorenne ai quei tempi. Le due vittime furono soccorse dal 118 dopo aver chiesto aiuto, in seguito alle botte ricevute per sottrarre loro i portafogli con 180 euro e un braccialetto. I due, sopraffatti dalla violenza dei rapinatori, uscirono dall’ospedale “ammaccati”, con 15 e 30 giorni di prognosi per le ferite riportate.

Le accurate investigazioni messe in campo dai carabinieri si sono avvalse innanzitutto delle testimonianze dei due malcapitati finiti in pronto soccorso, poi verificate in base agli elementi raccolti e ai filmati di videosorveglianza pubblica e privata che hanno permesso di individuare la targa dell’auto utilizzata dalla banda, un’Audi A5. Il gruppetto di malviventi si era imbattuto nella coppia di ingenui avventori di un locale pubblico di Santorso, acquisendo la loro fiducia fino ad ospitarli in auto con la scusa di andare a comprare delle sigarette in un distributore automatico.

Ben altre erano le intenzioni della banda: l’Audi avrebbe improvvisamente svoltato in una strada laterale – via Braglio, a Schio – dove è avvenuta la brutale aggressione: nella nota delle forze dell’ordine si legge di gambe e braccia bloccate, strette al collo, calci e pugni, puntualmente rilevati dai referti dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Alto Vicentino a conferma del racconto delle vittime della violenza e della rapina. Una volta arraffato il bottino, per quanto “magro”, l’auto era sfrecciata via con a bordo i tre malfattori, lasciando a terra sanguinanti i due amici malmenati. Il primo a soccorrerli è stato un camionista di passaggio, che ha chiamato il 118.

Vista la pericolosità sociale e la gravità dei reati commessi, i due soggetti maggiorenni sono stati arrestati e si trovano in carcere da fine gennaio. Per il più giovane moldavo, invece, solo la denuncia, con la possibilità di proseguire a delinquere come di fatto già avvenuto la scorsa settimana in Valletta, sempre a Schio.