Maltrattamenti all’asilo nido, chiuse le indagini: contestati offese, schiaffi e spintoni

Si sono chiuse a metà luglio le indagini sulle due maestre dell’asilo nido Primi Passi di Schio, indagate per maltrattamenti aggravati sui bambini accolti nella struttura. Il caso esplose nel maggio scorso, dopo una serie approfondita di indagini affidate dalla Procura di Vicenza ai  carabinieri di Schio, guidati dal comandante Francesco Grosso. Francesca Corrà di San Vito di Leguzzano (29 anni) e Giada Deganello di Marano Vicentino (di 28), titolari con una terza socia della struttura con sede in via Roma a Magrè, erano state arrestate in flagranza di reato e si trovano tutt’ora ai domiciliari. Il servizio, invece, ha proseguito l’attività grazie alla presenza della terza socia (non coinvolta) e di altre educatrici.

Il procuratore aggiunto Giorgio Falcone ha pochi giorni fa inviato alle due indagate l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. A far partire le indagini era stato un esposto di una ex collaboratrice, presentato negli uffici di via Maraschin: i militari dell’Arma avevano documentato con video di telecamere nascoste quanto accadeva nelle stanze della struttura che ospitava più di 30 bambini e bambine.

In particolare, sono 14 gli episodi di maltrattamenti “in concorso e previo accordo” che sono contestati, fra febbraio e maggio, dalla Procura: violenze verbali e fisiche verso alcuni bambini e bambine, nonché comportamenti che avrebbero leso la loro libertà, integrità psicofisica e personalità. Il tutto alla presenza degli altri bambini e senza che una delle due maestre sentisse di dover stoppare l’altra. Fra le contestazioni, quella di aver lasciato i piccoli incustoditi per periodi prolungati, di averli in qualche caso lasciati all’aperto senza giubbotto in pieno inverno, ma anche toni aggressivi e intimadatori, apostrofando i piccoli con parole offensive come “rincoglionito”, “menomato” e una bambina chiamata “cicciona” fino a farla piangere.
Fra gli episodi più rilevanti, ci sono spintoni che avrebbero fatto cadere i piccoli a terra, o bimbi sommersi dalle coperte e dai cuscini per farli stare fermi, sempre usando toni aggressivi. Un piccolo sarebbe stato colpito più volte alla testa con una pochette, tanto da lasciargli un livido. E poi strattoni e schiaffi in testa. Ora le famiglie dei bimbi e delle bimbe coinvolti, assistite fra gli altri dai legalli Debora Squarzon, Carlotta Angelini e Luca Carraro, potranno costituirsi parti civili.

Magrè, arrestate due maestre di un asilo nido privato per maltrattamenti

Gli avvocati: “Valuteremo, ma attenzione alla gogna mediatica”

“Stiamo parlando di due persone che avevano la responsabilità di 35 bambini e che dopo i fatti hanno ricevuto anche attestati di solidarietà da molte famiglie – commenta Andrea Massalin, l’avvocato che assiste Francesca Corrà -. Ora esamineremo con attenzione la documentazione e poi con la mia assistita decideremo come muoverci. Ritengo però non sia giusto ingenerare nei genitori una preoccupazione eccessiva su quanto avvenuto, dato anche che i bambini andavano con gioia all’asilo nido. Non sto dicendo che non sia successo nulla, ma credo si debba tener conto del contesto e che vada evitata la gogna mediatica”.
“Al momento non intendo esprimermi – aggiunge l’avvocato Fausto Taras, che assiste Giada Deganello -, ora stiamo esaminando gli atti, a cui abbiamo accesso solo da pochi giorni. Faremo tutte le valutazioni del caso prima di decidere come procedere”.
Le due indagate potranno ora, infatti, presentare memorie difensive o farsi interrogare. La Procura, data la mole di prove raccolte, con ogni probabilità chiederà per loro, nell’udienza preliminare, il processo. Possibile anche che i due legali scelgano vie diverse nell’affrontare le fasi successive di questa vicenda giudiziaria, oppure che optino per qualche rito speciale.