Il tennis e il Carnevale le grandi passioni di Livio, mancato a 53 anni a causa di un malore

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C’è una pallina gialla da tennis e un campo in terra rossa sullo sfondo grafico dell’epigrafe che annuncia l’addio di Livio Fabris, un “eterno ragazzo” che chiunque tra Zanè, Marano e l’Altovicentino ha praticato lo sport di cui lui era profondamente innamorato non poteva non conoscere. Lo sanno bene coloro che questo sport lo praticano, quando preparano racchetta e “tubo” e tutto l’occorrente, che quando si entra nel court non si invecchia mai. Ha lasciato anche questo, Livio, senza alcun “preavviso”, oltre che i suoi affetti più cari con la mamma Cecilia prima tra tutti, nel corso del fine settimana, a causa di un malore che lo ha colpito in casa nella notte tra sabato e domenica, stroncandolo a soli 53 anni di età, compiuti lo scorso 4 gennaio (classe 1970).

L’ambulanza del 118 con la squadra d’emergenza del Suem, inviata in codice rosso nella sua abitazione di Marano, purtroppo non è giunta in tempo per salvarlo dal probabile infarto che gli ha chiuso gli occhi per sempre. Sportivo da sempre, periodicamente si sottoponeva alle previste visite mediche per l’idoneità sportiva, come da prassi. La sera precedente alla disgrazia, quindi poche ore prima, aveva concordato con uno dei tanti amici della racchetta il prossimo incontro per questa settimana.

Persona gioviale e amante della buona compagnia, Livio Fabris si prestava in più ambiti come volontario in eventi di folklore e in particolare in occasione del Carnevale Thienese, tra gli autori dei carri allegorici. In tanti, ieri, hanno appreso la triste notizia della sua morte proprio dal post sulla pagina Facebook dei carristi del Gruppo Disperati, affranti a fronte di una realtà dura da accettare, perendo un amico. Anche chi aveva conosciuto e incontrato sul piano professionale – aveva lavorato a lungo come posatore di pavimenti -, in queste ore successive al malore fatale lo ricorda con affetto nel web.

L’addio del 53enne di Marano, dove risiedeva da tempo insieme alla madre, lascia amarezza diffusa anche nella vicina Zanè, dove era cresciuto da bambino partire dai 12 anni. Proprio qui aveva frequentato quasi quotidianamente come socio il circolo sportivo locale, facendosi apprezzare da tutti gli appassionati, prima di trasferirsi una decina di anni dopo nel paese che dopodomani ospiterà le sue esequie. 

Sarà la chiesa parrocchiale del centro di Marano Vicentino ad accogliere mercoledì mattina il feretro di Livio Fabris, con la cerimonia solenne programmata per le 10 del mattino. Una volta concluso il rito la bara sarà tumulata nel cimitero cittadino. Come informa l’epigrafe, i familiari invitano amici e aprenti a devolvere eventuali offerte ad Autismo Triveneto Onlus, importante associazione di volontariato con sede a Vicenza che sostiene le persone affette da autismo e le loro famiglie. Oltre alla madre Cecilia, Livio lascia anche il fratello Andrea e due nipoti.