Rombo di cielo: addio a Terenzio Boscato, storico collezionista di moto e ricambi

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Dici moto, leggi Nonno Teri. Non c’è anima vivente a Marano Vicentino che non conosca Terenzio Boscato, 86enne deceduto ieri dopo una breve malattia. Rinomata oltre i confini del paese la sua infinita passione per le moto e tutto ciò che le riguarda, con decine e decine di pezzi collezionati negli anni, sin da ragazzo.

Un amore forse suggerito da quei giri sul ciclomotore del papà e poi coltivato crescendo. Quasi una folgorazione quella moto Morini grigia spesso parcheggiata in bella mostra nella piazza centrale di Marano: il giovane Terenzio, ammaliato da un gioiellino che non era alla sua portata, non l’ha mai dimenticata. Fino a farla diventare sua: “Era di un grosso imprenditore della zona – spiegano i nipoti – che una volta morto la lasciò ai figli. Sapendola ferma in rimessa, il nonno si è fatto avanti e l’ha portata a casa”. E quante le moto d’epoca con relativi ricambi sempre originali stipati col tempo in ogni dove, armadi e dispense comprese: senza mai vendere nemmeno un pezzo, nonostante le tante richieste”.

Nonno Teri con la “sua” Ginetta

Un uomo umile, dal cuore grande: se di cedere i suoi “tesori” neanche si poteva parlare, non era invece raro che amici e conoscenti si recassero da lui per piccole riparazioni e qualche consiglio fornito con quella gentilezza ormai rara. Sempre disponibile ad aprire le porte agli appassionati, in molti ricordano la volta in cui la passione per le due ruote prese quasi il sopravvento sull’annuncio della paternità: “Avrai una figlia” – dissero ad un Terenzio piuttosto convinto di un fiocco azzurro. “Ah ben pulito – esclamò lui tra lo stupore dei dottori – questa di sicuro non vorrà la moto”.

La moto costruita da Nonno Teri per i nipoti: un mix di ricambi originali per un pezzo unico

E mai parole furono meno vere per la storica figura del Motoclub Poleo: solo l’amore per la famiglia e per la moglie Ginetta, hanno saputo “parcheggiare” anche il più convinto tra i bikers. Mediando tra qualche giro in sella, sgommando fino a pochi mesi fa in barba ad un’età raccontata solo sulla carta, ed il tempo nell’orto con la sua compagna di vita. Affettuoso, poche parole e sguardi dolci. Prima di un ultimo rombo.