“Non chiudete a Vicenza la polizia postale”. Pasubio Tecnologia scrive a Minniti

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Una appello a Minniti, Zaia e Variati perché venga rivista la decisione di chiudere la sezione vicentina della Polizia Postale e delle Comunicazioni. E un appello ai sindaci vicentini perché supportino questo appello, presentando a loro volta una richiesta in tal senso.

A lanciarla è Pasubio Tecnologia – la società che gestisce i servizi digitali per le pubbliche amministrazioni dell’Alto Vicentino – per voce del nuovo presidente dell’assemblea dei soci, Giampi Michelusi (la nomina è avvenuta a metà dicembre), e dell’amministratore unico Laura Locci.

“Da tempo è in atto una continua riduzione di personale nell’organico della sezione di Vicenza della Polizia Postale e delle Comunicazioni, passato dalle 14 unità del 2014 a sole due unità nel 2018 e questo profila all’orizzonte la possibilità della prossima chiusura della sezione di Vicenza. Se ciò accadesse, verrebbe meno sul territorio vicentino la preziosa attività svolta giornalmente dalla Polizia Postale, specializzata nel contrasto e nella repressione di tutti quei reati che avvengono avvalendosi delle tecnologie, quali le truffe on-line, il furto di identità, di reati di cyberbullismo, la pedofilia on-line.
Il bacino di abitanti del Vicentino si troverebbe a non avere più un riferimento sicuro ed un presidio, in un momento storico in cui il dato delle segnalazioni di reati informatici e delle richieste di aiuto da parte di cittadini è in costante aumento” scrive Pasubio Tecnologia a Minniti.
“L’ipotesi di chiusura della sezione vicentina  – proseguono Michelusi e Locci – verrebbe a cadere proprio quando, la notizia è dei giorni scorsi, è stato stipulato un accordo tra Garante privacy e Polizia postale contro il cyberbullismo al fine di
attivare una rete di intervento coordinata e strutturata a supporto tempestivo delle vittime di cyberbullismo”.
Per Pasubio Tecnologia con la chiusura della sezione cesserebbero anche gli incontri formativi rivolti agli alunni, ai genitori, agli insegnanti ed ai comitati organizzativi per educare al corretto uso delle tecnologie in modo da favorire una
navigazione sicura, offrendo strategie efficaci per la propria protezione in modo da evitare di cadere nelle trappole della rete.