Morì dissanguato dopo quattro accessi al Pronto soccorso. Due medici indagati per omicidio colposo

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Una morte per certi versi inspiegabile e, per i familiari di Matteo Bertoldo, inaccettabile, sempre ammesso che un’accettazione della prematura perdita di un giovane padre di 38 anni possa mai avvenire. In circostanze, peraltro, che a 16 mesi dal decesso del tecnico di Piovene Rocchette, meritano di essere definitivamente chiarite.

La Procura di Vicenza ha dunque chiuso le indagini sulla tragica morte per dissanguamento del vicentino, avvenuta a fine gennaio del 2024. Nei giorni precedenti, per quattro volte si era rivolto al pronto soccorso dell’ospedale di Santorso, per ricevere delle medicazioni per una ciste all’addome soggetta a copiose emorragie.

Due medici che ebbero in cura l’uomo, Michelangelo Craca e George Lupas i nomi, all’epoca erano in servizio all’ospedale Alto Vicentino di Santorso. Risultano ora indagati per omicidio colposo e la Procura berica si appresta a chiedere il loro rinvio a giudizio. A renderlo noto è un servizio di cronaca giudiziaria pubblicato sulla testata Il Giornale di Vicenza. Gli indagati, assistiti dall’avvocato Marco Penazzato, dopo le notifiche formali avranno la possibilità di farsi interrogare e difendersi dalle accuse a loro ascritte. La famiglia Bertoldo è invece  rappresentata dal legale Andrea Massalin e a breve potrà costituirsi parte civile in processo per chiedere un risarcimento danni. E una verità piena e senza libere interpretazioni che in quei terribili giorni d’inverno ha stentato ad affiorare, lasciando gli affetti più cari di Matteo nel dubbio che si potesse fare di più per salvare la vita al 38enne.

La vicenda ricostruita nelle carte dell’indagine inizia il 19 gennaio 2024, quando Bertoldo si presentò a Santorso per una ciste infetta all’inguine. A causa dell’affollamento, fu invitato a tornare il giorno successivo. Il 20 gennaio fu visitato e medicato e prescritti antidolorifici. Il 23 gennaio, però, subì una grave emorragia e chiamò il 118. Trasportato nuovamente in ospedale, fu nuovamente medicato ma senza ricovero: poche ore dopo venne dimesso con l’indicazione di effettuare una medicazione di controllo il 26 gennaio, cosa poi avvenuta con dunque la quarta visita in pronto soccorso in una settimana.

Autopsia eseguita, concesso il nulla osta: domani l’addio al 38enne morto in ambulanza

Poi, la sera stessa, il tracollo finale a causa di un’emorragia talmente forte da provocarne la morte per dissanguamento, spirando in ambulanza nel breve tragitto tra la sua abitazione di Piovene Rocchette e il polo medico di Santorso. Ad accertarne definitivamente la causa fu l’esame autoptico imposto dal procuratore. Ad attendere risposte definitive sulla disgrazia sono il fratello e i genitori del giovane papà deceduto, padre di una figlia oggi 12enne.

Muore nel tragitto verso l’ospedale, domani l’autopsia per far luce sulla fine di Matteo Bertoldo

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