Si piazza di sera in mezzo a viale dell’Industria e quando arrivano i carabinieri li aggredisce: arrestato un 24enne

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Camminava, barcollando, in mezzo a viale dell’Industria a Schio e, quando una pattuglia dei carabinieri lo ha intercettato, ha spintonato e colpito i militari. Il ragazzo di nazionalità ucraina protagonista della vicenda è stato alla fine arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e rifiuto di dare indicazioni sulla propria identità personale.

I fatti risalgono alla tarda serata del 29 dicembre scorso, quando al numero di emergenza 112 è giunta una una segnalazione da parte di un cittadino: “In viale dell’Industria a Schio, c’è uno che cammina in mezzo alla strada e rischia di essere tirato sotto dalle auto in transito”. Il tenore della chiamata è stato all’incirca questo e una pattuglia dell’aliquota radiomobile della compagnia dei carabinieri di Schio si è quindi recata sul posto segnalato, notando effettivamente la presenza di una persona che passeggiava barcollante in mezzo alla carreggiata.

Avvicinato dal personale in uniforme, il soggetto, dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità, ha reagito spintonando un militare e colpendo poi l’altro con un calcio al volto. Sul posto sono quindi arrivati rinforzi, nello specifico una seconda pattuglia, della stazione di Malo. Con non poche difficoltà il giovane è stato alla fine caricato sull’auto dell’Arma e portato in caserma in via Maraschin.
I due militari che avevano assicurato il primo intervento, a seguito dell’aggressione subita, hanno riportato delle lesioni lievi, guaribili in pochi giorni.

Al termine degli accertamenti, il ragazzo – S.O. 24enne, di nazionalità ucraina, domiciliato nello scledense – è stato arrestato per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e, su disposizione del pubblico ministero di turno della Procura di Vicenza, tenuto in camera di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida da parte del Tribunale berico. Ieri mattina il giudice ha convalidato l’arresto e lo ha condannato per direttissima alla pena di dieci mesi di reclusione.