Sicurezza stradale in zona Campus, Maculan: “Stiamo lavorando a una progettazione condivisa”


Il Comune risponde alle polemiche sorte dopo il grave incidente avvenuto lunedì scorso nei pressi del Campus scolastico di Schio, nel qualesi sono scontrati in moto due studenti, uno dei due riportando gravi ferite. Da molti cittadini la richiesta di mettere in maggiore sicurezza le strade della zona degli istituti scolastici.
“L’idea di ripensare la viabilità nei momenti di massimo afflusso scolastico non è nuova – sottolinea l’assessore alla mobilità sostenibile Alessandro Maculan – e affonda le sue radici nella visione originaria della cittadella degli studi, pensata come un vero e proprio campus sul modello anglosassone: uno spazio aperto, vivibile, accessibile, privo di recinzioni, in cui la mobilità dolce potesse avere la priorità”.
“Nei decenni successivi, tuttavia, – sostiene Maculan – questa visione si è scontrata con la fredda realtà”, ossia le competenze multiple e sovrapposte, amministrative e scolastiche, di diverso livello, “oltre che sul prevalere di un modello di mobilità ancora fortemente centrato sulle auto”.
“Già durante lo scorso mandato amministrativo – aggiunge per questo l’assessore – è maturata la consapevolezza di quanto fosse necessario attivare politiche lungimiranti in tema di mobilità sostenibile. Dopo i primi incontri tra l’amministrazione comunale e i dirigenti scolastici, si è varato un percorso che ha dato vita al progetto ‘Mobility Starters’ che coinvolge gli attori principali del Campus, compresi i rappresentanti del personale docente in qualità di ‘Mobility manager’, e gli studenti dei principali istituti interessati”.
Scontro tra motocicli in cittadella degli studi: feriti due 17enni. Uno è in gravi condizioni
Il progetto, iniziato tre anni fa, ha preso forma grazie al contributo di un tavolo di lavoro per la mobilità sostenibile, i cui componenti hanno beneficiato nel primo anno di una formazione specifica con esperti, mentre nel secondo i Mobility Starters hanno lavorato in sottogruppi per analizzare il contesto locale, somministrando questionari, studiando i flussi di traffico e realizzando eventi come “Bike to Campus” e campagne di sensibilizzazione. Infine, quest’anno è stata avviata la fase progettuale vera e propria, con l’elaborazione delle prime proposte concrete per la creazione di una ‘Zona scolastica’ ai sensi del Codice della Strada. Tra le ipotesi: limitazioni alla circolazione nei momenti di massimo afflusso, l’istituzione di aree di scambio per la sosta breve e sicura dei veicoli, così da evitare che gli studenti vengano accompagnati fin sotto l’ingresso della scuola con l’auto, tra i maggiori motivi di commistione e congestione del traffico.
Per essere sicuri che queste ipotesi non creino problemi nella viabilità limitrofa, sono in corso approfondimenti da parte di tecnici specializzati anche utilizzando modelli che simulano i flussi di traffico. “In pieno spirito di condivisione – aggiunge l’assessore ai servizi educativi, Milva Scortegagna – e proprio per garantire che quelle che andranno ad essere programmate siano ipotesi di soluzione concordate e non calate dall’alto, negli ultimi mesi sono stati promossi svariati incontri focalizzati sul tema della viabilità all’interno del Campus. Un percorso che sta continuando con l’obiettivo di attivare un tavolo allargato per discutere assieme una proposta viabilistica che tenga conto delle diverse esigenze e di tutte le peculiarità laddove possibile, avendo comunque come obiettivo primario quello di incentivare la mobilità sostenibile”.
Tra giugno e ottobre si svolgerà quindi una fase partecipativa con momenti di incontro e confronto per arrivare poi ad una sperimentazione di alcuni mesi sul campo nel corso dell’anno scolastico 2025/2026. I risulatati della sperimentazione consentiranno la definizione stabile delle soluzioni più efficaci per migliorare la vivibilità e la sicurezza di un’area frequentata ogni giorno da oltre 5.000 persone, gran parte di queste minorenni e provenienti da Comuni anche diversi da Schio. Conclude l’assessore, Alessandro Maculan: “Stiamo lavorando da tempo su un percorso che oggi entra nella sua fase più concreta, e vogliamo farlo insieme alla città, perché solo una comunità realmente coinvolta e protagonista può generare cambiamenti condivisi e, quindi, duraturi”.
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