Maltrattamenti in famiglia, 65enne “prelevato” in casa a Staro e portato in carcere

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I carabinieri della stazione di Valli del Pasubio hanno eseguito l'ordine di cattura (archivio)

Non si faceva vedere in casa da parecchi giorni, ma alla fine, una volta rientrato nel suo alloggio di Staro, frazione di montagna di Valli del Pasubio, è stato preso in consegna dai carabinieri della stazione locale e accompagnato in carcere a Vicenza. Dove rimarrà, in base alla sentenza definitiva del Tribunale berico, per quasi tre anni e mezzo dopo il giudizio di colpevolezza per maltrattamenti in ambito familiare.

Più equipaggi dell’Arma stavano attendendo già da qualche giorno il rientreo di B.W. – rese note le sole iniziali -, un 65enne di origini siriane che da qualche tempo si era trasferito a Staro, per notificargli l’ordine esecutivo di arresto e la carcerazione. L’uomo non avrebbe opposto resistenza, consegnandosi ai militari ieri mattina.

I reati a lui contestati e oggi oggetto della condanna decisa a Vicenza sono stati commessi proprio nella città capoluogo, a cavallo tra la fine del 2018 e il mese di aprile del 2019. Per il momento non si conoscono dettagli sui fatti di allora, ma si tratta comunque di episodi di violenza in famiglia, con vittime persone conviventi che trovarono il coraggio di denunciare ponendo fine ai maltrattamenti subiti.

Uno scorcio del centro di Staro, con le ex scuole elementari

La pena che dovrà espiare nel carcere provinciale del San Pio X corrisponde a 3 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Il reato, contemplato nell’articolo 572 del Codice Penale, prevede un minimo di 3 e un massimo di 7 anni. Un certo subbuglio, alla vista di più pattuglie dei carabinieri ieri mattina, si è registrato nella piccola comunità di Staro, fino a quando non è si è capito a cosa fosse dovuta l’azione delle forze dell’ordine.