Morte del piccolo Giulio, la vicinanza dei sindaci alla famiglia. Oggi l’autopsia

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Si è svolta oggi l’autopsia sul corpo del piccolo Giulio Cortiana, il bimbo di tre anni di Valli del Pasubio morto lunedì sera nel reparto di pediatria dell’ospedale di Santorso dopo che nel pomeriggio era stato rimandato a casa dai medici. Il piccolo nel pomeriggio presentava forti dolori alla pancia, ma la situazione era poi leggermente migliorata durante la presenza al pronto soccorso pediatrico, dove lo avevano portato preoccupati i genitori Luca ed Erica.

La madre ha raccontato in una intervista al Tg Veneto Rai di essere stata tranquillizzata dai medici, ma di essere poi stata costretta a tornare in ospedale in serata perché il piccolo stava sempre peggio. Sottoposto ad analisi al secondo arrivo nel pronto soccorso pediatrico del reparto, quando il bimbo era già grave, secondo il racconto della madre sarebbe emerso che presentava valori di glicemia altissimi. Un diabete non diagnosticato in tempo o una peritonite fulminea: sono queste due fra le principali ipotesi della morte su cui dovrà cercare di dare risposta l’autopsia, eseguita dal medico legale Elisa Vermiglio, incaricato dal pm Luigi Salvadori, titolare del fascicolo aperto in Procura dopo che i carabinieri di Schio hanno nell’immediatezza acquisito le cartelle cliniche del piccolo. Il medico pediatra che ha seguito il bambino, Lorenzo Sartore – 58 anni, stimato e apprezzato per la sua professionalità – è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Un atto dovuto per consentire al suo avvocato – Antonio Marchesini – di nominare un perito di parte che assista all’esame autoptico. La famiglia del piccolo Giulio è tutelata invece dall’avvocato Riccardo Cusinato di Schio.

Vicinanza ai genitori del bimbo è stata espressa, a nome di tutti i sindaci dell’Alto Vicentino dal presidente del Comitato dei Sindaci Alto Vicentino in seno all’Ulss 7 Pedemontana, Franco Balzi. Luca ed Erica Cortiana, prostrati dal dolore che li sta dilaniando lo hanno ribadito nel corso di alcune interviste: “Non vogliamo incolpare nessuno della morte di nostro figlio, ma vogliamo sapere cosa è successo”. La morte del piccolo Giulio ha sconvolto anche medici e infermieri che fino alla fine hanno cercato di salvargli la vita.

“A nome dell’intero Comitato dei Sindaci – ha scritto Balzi, sindaco di Santorso, in una nota – voglio pubblicamente esprimere la sincera vicinanza ai genitori di Giulio, ma anche la profonda gratitudine per la generosità che stanno offrendo in queste ore. Invito tutti ad accogliere questo straordinario dono, che ci richiama a quella maturità e responsabilità di cui tutto l’Alto Vicentino ha grande bisogno. Luca ed Erica, nella loro straziante situazione, ci stanno infatti indicando la strada da seguire. Con una forza e un equilibrio straordinari si dimostrano capaci di accogliere nel loro dolore tutti noi, a partire da chi nello svolgimento del l lavoro sanitario si trova coinvolto in questa tragedia. A Luca ed Erica, alla piccola sorellina Gioia, ai loro cari, all’intera comunità di Valli del Pasubio e a tutto il personale dell’ospedale di Santorso rivolgiamo la nostra solidarietà e il nostro impegno di amministratori del territorio a costruire il bene della Comunità”.

La morte del bimbo ha trovato vasta eco sui media nazionali, tanto che è partita una raccolta firme sulla piattaforma Change da parte del sito Portale Diabete per chiedere al Ministro della Salute Giulia Grillo di attivarsi affinché non muoiano più bambini in esordio di diabete di tipo 1. Per questo la petizione chiede l’esecuzione di una glicemia capillare (con glucometro) per ogni accesso al pronto soccorso e ogni visita dal pediatra da parte di un minore, nonché una campagna di informazione chiara e inequivocabile sul diabete di tipo 1, la sua gravità e i sintomi. Se verrà confermato che il piccolo Giulio è morto per un diabete non diagnosticato, salirà a tre il numero di bambino morti per questo motivo in Italia nell’ultimo anno e mezzo.