Calcio, è lo Spezia a salire in A con Benevento e Crotone. Una promozione storica per i liguri

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E’ storica la terza promozione in Serie A: dopo Benevento e Crotone è infatti lo Spezia a salire dal torneo cadetto alla massima serie attraverso i play off. Bianconeri per la prima volta in A in 114 anni di storia. Nella finale di ritorno allo stadio “Picco”, al Frosinone di Nesta non basta l’1-0.

All’andata era stato lo Spezia a imporsi con identico punteggio al “Benito Stirpe” e pertanto a essere promossi sono proprio i liguri in virtù del miglior piazzamento al termine della regular season di Serie B.

La Liguria gongola, ora ha tre squadre in A: Genoa, Sampdoria e Spezia. E dire che quest’anno rossoblù e blucerchiati hanno rischiato seriamente di retrocedere.

La sconfitta più bella di sempre. Un premio meritato per la compagine dell’ottimo tecnico Vincenzo Italiano che corona una stagione esaltante chiusa al terzo posto in classifica. Ma è anche un premio alla costanza della società ligure: ben 6 partecipazioni ai play off promozione. In precedenza la squadra bianconera, pur centrando il record di accesso alla post-season, non era mai riuscita a essere promossa. Stavolta ce l’ha fatta.

Onore delle armi per gli sconfitti. Il Frosinone ha giocato meglio dei padroni di casa, soprattutto nel primo tempo, e se avesse segnato il secondo gol non avrebbe rubato nulla. Il calcio, però, come la storia, non si fa però con i se e con i ma. La sfida di ritorno viene decisa al 62’: Ciano al volo di tacco serve Rohden, che da fuori piazza il pallone all’angolino, dove il portiere Scuffet non può arrivare. E così, nonostante l’ottima prestazione, ai ciociari non resta che riprovarci il prossimo anno.

Corsi e ricorsi storici. Una grande gioia per la città di La Spezia in questo 2020 funestato dall’emergenza coronavirus. Un po’ come nella stagione 1943/44. In quel periodo, tutto fermo causa Seconda Guerra Mondiale.

In un’Italia spaccata in due dal conflitto e dalla guerra civile, il massimo campionato di calcio si disputò regolarmente. Alla fine a trionfare non fu quello che sarebbe diventato il “Grande Torino” (già campione in carica e vincitore della Coppa Italia nel 1943), ma la formazione del Gruppo Sportivo dei vigili del fuoco di La Spezia guidata da mister Ottavio Barbieri.

Nonostante dopo tanti anni sia arrivato il riconoscimento di quel titolo, non è mai stato equiparato a uno scudetto. Resterà negli annali del calcio semplicemente come lo “scudetto di guerra”, che non figura nell’albo d’oro ufficiale. I ragazzi di Italiano portando per la prima volta lo Spezia in Serie A, hanno omaggiato anche i pompieri spezzini che 76 anni fa all’Arena di Milano superarono in finale per 2-1 il Toro grazie a una doppietta di Angelini. Altri tempi.