Calcio, la Juventus fa il bis: dopo la Supercoppa vince anche la Coppa Italia. Grande amarezza in casa Atalanta

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Madama è sempre Madama. La Juventus, anche nella sua peggiore stagione da 10 anni a questa parte, dopo la Supercoppa, porta a casa anche la Coppa Italia. Certo, potrebbe restare fuori dalla Champions League: e questo sarebbe un duro colpo al prestigio e al bilancio. Intanto, però, calciatori, mister Andrea Pirlo, dirigenza e tifosi bianconeri esultano per il 2-1 all’Atalanta nella finalissima di Reggio Emilia. Nel primo tempo apre le danze Kulusevski con uno splendido colpo da biliardo. Per la Dea pareggia Malinovski con il solito mancino esplosivo. Poi, al 73′, è Chiesa a segnare il gol vittoria. Grande delusione in casa bergamasca: i ragazzi terribili di Gasperini sognavano di emulare le gesta di Pizzaballa, Domenghini, Nielsen e capitan Gardoni, che nella stagione 1962-63 vinsero la Coppa Italia con la maglia nerazzurra.

Finalmente il ritorno del pubblico sugli spalti. In un “Mapei Stadium” sferzato da vento e pioggia, sono 4.300 gli spettatori presenti: tutti “controllati” a livello di norme anti-Covid tra certificati di vaccinazione e tamponi dell’ultimo minuto. In tribuna spiccano anche John Elkann con tanto di famiglia al seguito, e Francesco Totti. In casa della Vecchia Signora sono in tanti a festeggiare, a cominciare da Buffon che a fine stagione, a 43 anni suonati, dirà nuovamente addio alla Juve. Sesta Coppa Italia in carriera per Super Gigi: come Roberto Mancini e Dejan Stankovic. Per la Juventus invece si tratta del 14° trionfo nella storia della Coppa nazionale. Mentre, Cristiano Ronaldo arricchisce il suo palmares personale vincendo l’unico trofeo nazionale che gli mancava.

Il match. L’Atalanta parte benissimo spaventando in più occasioni Buffon con uno scatenato Zapata. Portierone juventino protagonista con una prodigiosa respinta di piede. La squadra di Gasp fa la partita ma la Juventus alla prima occasione utile fa centro con un redivivo Kulusevski: parziale riscatto per lo svedese con cittadinanza macedone al termine di una stagione deludente. Pareggia Malinovskyi, castigatore dei bianconeri anche in campionato un mese fa. Nella ripresa è tutta un’altra partita. La Dea sparisce, la Juve invece cresce in solidità e aggressività a tutto campo. Chiesa prima colpisce un palo clamoroso, poi segna il gol della vittoria quando sta per essere sostituito. E ora l’Atalanta che domenica affronterà il Milan, deciderà il futuro di Madama. La Juve, infatti, dovrà vincere a Bologna e sperare in un favore orobico per entrare in Champions.