Calcio nel caos: bocciato il protocollo sanitario e molti club contrari alla ripartenza

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Doppio colpo al cuore per la Serie A di calcio: prima la conferenza della “ripartenza frenata” di Giuseppe Conte, poi il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che smentisce lo stesso premier dando ancor meno certezze al mondo della pedata di casa nostra.

In sintesi: il 4 maggio possono riprendere gli allenamenti per le discipline individuali (quindi non per il pallone), mentre dal 18 maggio possono ricominciare anche gli allenamenti di squadra. Conte poi ha detto questo: “Sulla ripresa del campionato di calcio non abbiamo ancora certezze”.

Più tardi Spadafora ha rincarato la dose dando ancor meno certezze a Figc e Lega di A dicendo: “Non è scontato che il campionato possa ripartire”. Intanto, il calcio reagisce e il numero uno della Federazione annuncia la convocazione del Consiglio Federale per l’8 maggio.

“Basta polemiche, lavoriamo di squadra”. Con queste parole il presidente della Figc Gabriele Gravina lancia un appello al mondo del calcio. In un comunicato ufficiale, il capo della Federcalcio dichiara: “Lavoriamo per far ripartire il calcio in sicurezza, non per farlo ripartire e basta.

Continueremo a dialogare con le istituzioni animati dallo spirito di collaborazione che ci ha sempre contraddistinto, avanzando proposte, recependo osservazioni e proponendo soluzioni. Abbiamo sempre affermato di voler ripartire quando ci sarebbero state le condizioni e l’orizzonte prospettato dal Governo ci consente di farlo. Siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso perché è seria e responsabile, l’unica che persegue l’interesse generale del sistema e quello più complessivo dello sport italiano che, per diversi motivi, sarebbe anch’esso danneggiato dallo stop definitivo del campionato di Serie A”.

I nodi vengono al pettine. Giorni fa in un’intervista, il presidente del Coni Giovanni Malagò aveva rivelato che il protocollo sanitario presentato dal calcio era molto diverso da quello presentato dagli altri sport di concerto con le eccellenze dei medici sportivi. E puntualmente, in merito al suddetto protocollo, sono arrivate alcune annotazioni da parte del Comitato Tecnico Scientifico. Così la Figc ha chiesto di essere ascoltata dal Comitato che coadiuva il Governo nella delicata gestione dell’emergenza Covid-19.

Lo scopo? Trovare una strada condivisa. Gravina precisa: “La Commissione medico scientifica della Figc ha stilato un protocollo molto rigoroso, come hanno fatto tutti gli altri settori che ambiscono alla ripartenza; ma siamo pronti ad integrarlo e a modificarlo recependo le indicazioni dello stesso Comitato, del Coni e riconoscendo l’Fmsi quale riferimento scientifico per armonizzare il tutto. Una volta migliorato, ci potranno essere tutti i presupposti per il via libera definitivo al 18 maggio”. Intanto, è notizia dell’ultim’ora che rispetto alla recente Assemblea di Lega, il presunto fronte compatto si sta incrinando: ora infatti ci sono molti club contrari a completare questa stagione. Insomma, il caos è totale.