Calcio, Serie A: la Roma di Fonseca cala un poker a Firenze. Montella, esonero vicino

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Prosegue l’atipico spezzatino prenatalizio di campionato. Dopo Sampdoria-Juventus 1-2 è andato in scena anche l’anticipo del venerdi valido per la 17° giornata di Serie A. Un venerdi sera magico per la bella Roma di Paulo Fonseca, un vero e proprio “black friday” per la Fiorentina.

All’Artemio Franchi di Firenze, poker di Natale per i giallorossi: finisce 4-1. Pellegrini, Dzeko e Zaniolo sono devastanti, Kolarov su calcio di punizione ha la stessa media realizzativa del Pallone d’oro Leo Messi. Di Badelj l’unico gol di una Viola volitiva ma in confusione; gigliati sempre più vicini alla zona retrocessione e Vincenzo Montella, già da tempo sulla graticola, sempre più vicino all’esonero.

La Roma invece vince, stravince e convince. La Roma è finalmente diventata una squadra, rispetto all’Armata Brancaleone messa in piedi da Di Francesco e Monchi l’anno scorso.

E così il presidente romanista James Pallotta si aggiudica il “derby italo-americano” col patron viola Rocco Commisso: entrambi negli States ma con stati d’animo differenti. Commisso attaccato al telefono con i propri dirigenti per decidere il futuro di Montella, Pallotta felice ma pronto a cedere il club al miliardario americano Dan Friedkin. Il passaggio di consegne tra Jim e il “signor Toyota a stelle e strisce” è ormai dietro l’angolo.

AS Roma: le caratteristiche di un gruppo costruito con grande competenza tecnico-tattica da Fonseca. Il tecnico portoghese finora è tra le sorprese più belle di questo campionato. Dopo un inizio difficile, l’ex allenatore dello Shakhtar Donetsk ha stupito tutti dando un’identità alla sua squadra proprio nel momento più difficile, cioè quando a causa dei tanti infortuni ha dovuto fare di necessità virtù.

Gli scettici che snobbavano Fonseca, perchè proveniente da un campionato come quello ucraino considerato di “Serie B”, ora dovranno ricredersi. Il gioco della Roma è come una scatola che si apre da dietro, dal portiere Pau Lopez e che lentamente chiama in causa tutti gli interpreti fino ai terminali offensivi.

Una ragnatela armonica, una squadra di palleggiatori tutti dotati di buona tecncica, con diverse individualità di rilievo tra cui Lorenzo Pellegrini, Zaniolo e Dzeko, tre dei mattatori di stasera. Un modello molto simile allo Shakhtar Donetsk dei tanti brasiliani dai piedi buoni. Con la differenza che in questa Roma l’unico brasiliano è un panchinaro, Juan Jesus, panchinaro perchè non hai i piedi buoni come amava dire il grande Fulvio “Fuffo” Bernardini. E così, la Roma si tiene stretto il quarto posto e sogna il grande salto.