Campionato: Juventus, è il 9° scudetto di fila. Cinquina Lazio e Immobile verso la “Scarpa d’oro”

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La Juventus un anno fa esonerò il “gestore risultatista” Massimiliano Allegri e affidò la panchina al “giochista” Maurizio Sarri per continuare a vincere giocando bene rispetto alla passato. Missione riuscita a metà: Madama vince anche il 9° scudetto di fila ma giocando peggio di come giocava la Juve di Allegri e soffrendo di più. Non si può mai andare contro la storia: la Juventus nella sua storia non ha mai giocato bene ma ha vinto tanto e spesso grazie alle giocate dei singoli. La conferma è arrivata anche in questa anomala stagione violentata dall’emergenza sanitaria da coronavirus. Alla fine, però, un dato spicca su tutto: nessun top club dei più importanti campionati europei è mai riuscito a vincere 9 titoli di fila. Il Bayern Monaco in Germania è fermo a 8. Chapeau.

Cristiano Ronaldo firma quest’altra storica vittoria tricolore. CR7  sblocca la partita con la Sampdoria e propizia il 2-0 di Bernardeschi. Poi il portoghese colpisce la traversa su rigore. Ma i dubbi sulla solidità dei bianconeri in vista della Champions League restano molti. La Samp di Ranieri, già salva da tempo, ha spaventato la Vecchia Signora anche quando è rimasta in 10. E poi ci sono i numeri che si possono interpretare ma non si possono discutere; e i numeri dicono che la Juve non ha nè il miglior attacco, nè la miglior difesa del campionato. Questo è lo scudetto di Dybala (che in estate il club aveva praticamente ceduto), “La Joya” spesso decisiva; e soprattutto è lo scudetto di Cristiano Ronaldo, autore di ben 31 gol sui 75 totali segnati dalla squadra.

Ronaldo determinante. Il fuoriclasse lusitano è a due passi dal diventare il miglior marcatore juventino in una sola stagione e resta in corsa per la “Scarpa d’oro”. Ha segnato quasi sempre, in tutte le partite giocate tranne otto; ha arrotondato il bottino con 12 rigori e ha portato punti su punti. Togliendo i gol di Cristiano dai risultati finali, la Juventus avrebbe 28 punti in meno. Per carità, è soltanto un giochino aritmetico ma difficile trovare un calciatore che incida così tanto su un gruppo. Il campione monarca di una squadra di ottimi giocatori. Per quanto sempre meno “perdente di successo” (in bacheca questo scudetto oltre all’Europa League col Chelsea), sono stati tanti gli errori fatti da Sarri. Ma nel calcio è più difficile vincere che giocare bene; quindi anche Sarri ha dei meriti per questo trionfo.

La Lazio vince 5-1 a Verona, aggancia l’Atalanta al terzo posto e torna a -1 dall’Inter seconda in classifica. Immobile e un campionato da record: superato Angelillo, ora nel mirino di Ciro ci sono Higuain e la “Scarpa d’oro”. Stavolta tripletta (2 reti su rigore) e bottino totale di 34 reti (di cui 15 dal dischetto). Adesso il “Pipita” del Napoli di Sarri (stagione 2015-16) è lontano solo due gol. Immobile intanto è sicuramente l’attaccante italiano più prolifico di sempre in un singolo torneo. Come detto, scavalcato Angelillo peraltro nato a Buenos Aires e naturalizzato italiano: con l’Inter ne fece 33 nella stagione 1958-59. L’attualità invece ci dice che Immobile ha raggiunto Robert Lewandowski per lo scettro dei bomber d’Europa e rispetto al polacco del Bayern Monaco ha altre due partite a disposizione per superarlo. L’ultimo italiano a vincere la “Scarpa d’oro” fu Totti nel 2006-2007.

Lotta salvezza. Lecce beffato a Bologna e adesso per il ritorno in B dei salentini manca soltanto l’aritmetica. I giallorossi di Liverani passano dallo 0-2 al 2-2 prima di perdere tra i veleni nei minuti di recupero. La squadra di Mihajlovic subito avanti con Palacio e Soriano. Il Lecce rimonta con Mancosu e Falco ma al 93′ in contropiede arriva il gol di Barrow dopo un presunto rigore nell’area rossoblu negato alla compagine pugliese. Il Bologna così ritrova la vittoria casalinga che mancava dal 1 febbraio, mentre il Lecce con 80 gol incassati e il terzultimo posto a -4 dal Genoa, può solo sperare in un suicidio finale dei liguri per restare in A.

Roma-Fiorentina, su rigore l’ex viola Veretout è implacabile: i giallorossi battono 2-1 la Fiorentina e consolidano il quinto posto allungando a +4  sul Milan. Decisivi 2 rigori, uno per tempo, molto contestati dagli ospiti. In mezzo, il pareggio gigliato di Milenkovic a inizio ripresa. Per Lorenzo Pellegrini brutta frattura al naso, domani l’intervento. La Fiorentina, dopo sei risultati utili di fila, è costretta ad arrendersi alla doppietta del francese, che non esulta in nessuna delle due occasioni per rispetto dei suoi ex compagni. La Roma fa un altro passo verso la qualificazione diretta ai gironi di Europa League.

Le altre partite della domenica calcistica.
La 36° giornata di Serie A è completata da un successo esterno e da un pareggio. L’Udinese passa per 1-0 a Cagliari grazie a un gol di Okaka e adesso è sicura della salvezza. Il Cagliari di Zenga si conferma in crisi nera. Il discorso fatto per i friulani vale per il Torino: basta l’1-1 contro la già retrocessa Spal per l’aritmetica salvezza. Sinistro d’autore di Verdi, pareggia D’Alessandro. Ora lunedi di riposo, poi martedi 28 luglio è già tempo di 37° turno. Ma a 180 minuti dal termine, quasi tutti i verdetti sono stati espressi.