Nations League: l’ItalMancini cade dopo 37 gare, in finale ci va la Spagna

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Prima o poi doveva accadere, non fosse altro che per la non scritta “legge dei grandi numeri”. Dopo 37 risultati utili di fila, l’ItalMancini cade. Peccato solo che sia avvenuto nella semifinale di Nations League contro la Spagna. Legge del contrappasso per gli azzurri: la vittoria ai rigori contro gli iberici nella semifinale di Euro 2020, spianò la strada verso il trionfo finale di Wembley; questa sconfitta invece preclude alla nostra Nazionale la possibilità di centrare un favoloso “double”. Al Meazza, il cuore azzurro non basta: finisce 2-1 per la “Roja”.

Primo tempo determinante ai fini del match. In 45 minuti, l’Italia prende due gol da Ferran Torres, dopo aver fallito occasioni da rete importanti, e soprattutto dopo essere rimasta in 10 per l’espulsione di Leonardo Bonucci. Il centrale bianconero sbaglia due volte: primo giallo per proteste, secondo per un fallo scomposto non degno di un difensore forte come lui. Una follia che compromette tutto, anche perchè pochi minuti dopo la Spagna raddoppia e di fatto chiude il conto. Nella ripresa, la giovanissima compagine di Luis Enrique si limita a controllare la partita senza chiuderla del tutto.

Il gol di Pellegrini regala una flebile speranza finale. Le “Furie Rosse” rischiano di pagare a caro prezzo la scelta di addormentare la sfida invece di mettere il punto esclamativo. E così su un errore in fase di palleggio, Chiesa ruba palla e si invola in contropiede: l’assist a Pellegrini a due passi dalla porta vale la rete che fa sperare fino all’ultimo respiro in un miracoloso pareggio. Niente da fare e domenica sera, sempre a San Siro, la Spagna sfiderà la vincente della semifinale Belgio-Francia. La perdente invece affronterà l’Italia a Torino nella “finalina” per il terzo posto.

I deprecabili fischi a Donnarumma. Possiamo comprendere la delusione dei tifosi milanisti per la scelta fatta dal portiere che ha preferito firmare un nuovo contratto faraonico con il Paris Saint Germain, ma beccarlo continuamente durante una partita in cui indossa la maglia azzurra, è troppo. Peraltro, nella ripresa Gigio evita più volte il tracollo. Piuttosto sono da “fischiare” le scelte di Mancini. Bernardeschi falso nove e Bastoni invece di Chiellini nella formazione titolare, hanno favorito i nostri avversari. Resta comunque il problema di sempre: questa Nazionale non ha un centravanti, rimane una squadra spuntata.

Complimenti alla Spagna. Già nella semifinale degli Europei, gli uomini di Luis Enrique avevano surclassato gli azzurri sul piano del gioco. Quella volta però non riuscirono a capitalizzare le occasioni da gol create; poi la lotteria dei rigori li penalizzò. Stavolta, stesso copione di luglio: possesso palla, grande palleggio e bel gioco. Tutto questo con una squadra giovanissima: a partire dal 17enne centrocampista Gavi, il più giovane di sempre a indossare la maglia della “Roja”. E ancora, la Spagna è prima in questa Nations League per tiri totali, tiri in porta, passaggi e possesso medio (66,5%). Finale meritata, contro Belgio o Francia. L’estate azzurra da sogno è finita; d’altronde siamo in autunno.