L’avvocata Marchioro: “Tutelando i ragazzini delle baby gang ho capito l’importanza della prevenzione”

Avvocata sì, ma anche molto di più: donna e professionista eclettica, artista e soprattutto amante della lettura. E’ Daniela Marchioro la nuova ospite di “Parlami di Te”, rubrica settimanale di Radio Eco Vicentino a cura di Mariagrazia Bonollo e con la partecipazione di Gianni Manuel.

Residente a Zanè, ma nativa di Malo dove è cresciuta da una madre farmacista grazie alle scuole pagate dalla suocera e da un padre giornalista impegnato, ha subito il fascino per le storie: storie di vita vissuta e di tempi difficili comunque raccontati con la dignità e il contegno tipico delle persone tutte d’un pezzo.
La svolta invece verso quella che poi è diventata la professione principale arriva in modo del tutto sorprendente oltre che denso di significato: “Stavo guardando Un giorno in Pretura” – racconta l’avvocata specializzata in diritto penale, famiglie e minori – eravamo ai primi anni delle superiori e una ragazzina vittima di pedofilia stava dando la sua testimonianza. Sono scoppiata in un pianto disperato e lì ho sentito che avrei dovuto esserci per poter dare il mio aiuto. Studiando giurisprudenza, come di fatto è avvenuto poi negli anni, ma anche scoprendo che il diritto non basta se non è piegato all’etica“.

Ascolta “Daniela Marchioro: Dalla tutela dei minori al potere della scrittura” su Spreaker.

Lezioni di vita che hanno spinto la giovane legale ad avvicinarsi soprattutto al mondo giovanile dove non sussistono solo i rischi legati al fatto che questi siano solo vittime, ma che anche i minori stessi, ‘deviati’ intraprendano strade pericolose: “Fortunatamente sino alla maggiore età – spiega ancora Marchioro – si lavora più a recuperare che punire, agendo sulle famiglie e tentando una rieducazione con un coinvolgimento delle scuole che diventa assolutamente decisivo”.
Vissuti che segnano in profondità come nel caso di un minore seguito per anni e che ha permesso di svelare quali sofferenze si possono celare dietro atteggiamenti pur condannabili: “Non si tratta di assolvere – argomenta l’avvocata tuttofare – quanto più di comprendere: adolescenti spesso senza punti di riferimento o appoggiati a modelli sbagliati”.

E proprio a loro favore si concentra tutto il tempo libero di Daniela Marchioro, che oltre l’avvocato e la mamma ha trovato energie e determinazione per sperimentare un nuovo modo di entrare in sintonia con un mondo che ha grande sete di ascolto: “Tutto è nato prima facendo il clown in corsia – spiega Marchioro – che poi mi ha di fatto spalancato le porta del teatro sociale di comunità. Si impara ad essere conduttori di laboratori dove non contano le performance, ma il miglioramento delle relazioni tra le persone. Progressi che anche grazie al potere della scrittura ho potuto notare nelle scuole con cui ho potuto collaborare: al Liceo Corradini di Thiene, tra gli altri, al termine di un percorso legato al tema delle esperienze raccolte sia da fatti personali che da interviste ad esempio a persone malate realizzate dagli studenti stessi, è ritornato un elaborato denso di significati poi raccolti in un grande telo bianco. Tutti, anche quando non sembra esserci più speranza, hanno diritto ad una storia. Come quelle che mi raccontava mio padre. Come quelle che sono fiduciosa sapranno raccontare i nostri ragazzi”.