Atti sessuali con una tredicenne: in settimana l’interrogatorio dell’artigiano

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Si terrà giovedì l’interrogatorio di di P.M., il 50enne del Basso Vicentino arrestato per atti sessuali con minore venerdì scorso, quando è scoppiato il caso di una ragazzina di non ancora 14 anni con cui l’uomo, artigiano, intratteneva una relazione sentimentale, come appurato dai carabinieri con una serie di appostamenti, intercettazioni e video.

La vicenda sta suscitando nel vicentino molto clamore, non solo per il fatto in sé della relazione, punita dalla legge, di un adulto con una minorenne (addirittura con meno di 14 anni) ma anche per il fatto che, sentiti dai carabinieri, tutti i protagonisti della vicenda non avrebbero trovato nulla di male in quella relazione fra una ragazza da poco uscita dall’infanzia e un uomo che poteva essere suo padre.

L’artigiano aveva conosciuto la famiglia della ragazzina, che vive nell’Alto Vicentino, un paio di anni fa, quando aveva svolto dei lavori presso la loro abitazione. Le indagini dei militari dell’Arma, avviate dalla segnalazione di un vicino di casa, sono durate un mese e le prove raccolte sono incontrovertibili, tanto da aver convinto il sostituto procuratore Hans Roderich Blattner ad autorizzare l’arresto d’urgenza dell’uomo, posto poi ai domiciliari.

Non è chiaro da quanto andasse avanti la relazione, ma ha stupito anche il capitano Davide Rossetti, comandante dei carabinieri di Thiene, che i genitori dell’adolescente fossero al corrente della relazione fra i due, e che trovassero il fatto normale, tanto che l’uomo frequentava la loro casa. Una casa e una famiglia vicentina come tante, senza situazioni di disagio o povertà. “Non sapevo fosse reato” avrebbe detto a sua volta i militari l’indagato, che da quanto appurato dai militari sarebbe una persona particolarmente attratta dalle ragazzine.

Nei prossimi giorni potrebbero non mancare altre sorprese sulla vicenda: la posizione dei genitori è infatti al vaglio della magistratura, che deve valutare anche se vi sono gli estremi per mettere in dubbio la patria potestà di entrambi.

La scelta di non pubblicare il nome.  Come redazione, data la delicatezza della situazione che coinvolge una minore di 14 anni, abbiamo scelto di non pubblicare il nome e la residenza dell’indagato, per evitare che tali informazioni consentano di risalire all’identità della quattordicenne, che è vittima di una incredibile vicenda e alla quale vsa garantita, anche da parte dei media, la massima tutela.