Confronto a distanza fra Anpi e CasaPound, la pioggia raffredda gli animi

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C’ha pensato la pioggia a smorzare gli animi a Thiene dove nel giro di un paio di ore sono andati in scena un sit-in antifascista, convocato dall’Anpi, e l’inaugurazione del primo circolo di CasaPound nel vicentino.

Il sit-in Anpi. L’anima antifascista dell’Alto Vicentino si è radunata alle tre in piazza Chilesotti con la parola d’ordine “Mai più fascismi” e facendo riferimento alla disposizione transitoria 12 della Costituzione e alle leggi Scelba e Mancino, che vietano la ricostituzione del partito fascista. Quasi 200 le persone presenti in piazza (nonostante la pioggia). Insieme all’associazione dei partigiani, anche il coordinamento degli studenti medi, Rifondazione Comunista e Schio Antifascista, nonché l’assessore thienese Andrea Zorzan (in rappresentanza del Partito Democratico provinciale) e sindaco e vicesindaco di Sarcedo (Luca Cortese e Maria Teresa Campese).

CasaPound Italia “è un partito neofascista, violento, razzista e sessista”, recitava un volantino che veniva distribuito. “Negli anni ’70 – hanno affermato i responsabili Anpi dall’autoparlante – alcune organizzazione neofasciste furono chiuse. Una società democratica non dovrebbe tollerare il ritorno di queste organizzazioni. Per questo il nostro appello nazionale ‘Mai più fascismi’, promosso da 23 associazioni, organizzazioni, forze politiche e sindacali democratiche e antifasciste, verrà presentato anche al nuovo governo”.

“A dichiarare l’essere fascista di Casa Pound – sostiene l’Anpi – non siamo noi, ma è Di Stefano, il massimo rappresentante nazionale di quel movimento. Recentemente, a Pavia, ha affermato: ‘Siamo fascisti e pensiamo all’interesse della nazione’. Rispondere a queste idee e alle conseguenze che esse comportano (razzismo, odio contro il diverso, culto della forza e dell’uomo forte) è doveroso, da parte di antifasciste e antifascisti, in nome della Costituzione repubblicana e di coloro che, come Giacomo Chilesotti, hanno combattuto contro il fascismo e il nazismo e sono morti sotto i colpi nazifascisti”. I rappresentanti dell’Anpi hanno anche ricordato che “l’obiettivo non è impedire l’espressione delle idee altrui, ma non ammettere idee fasciste in una paese come l’Italia, intrinsecamente antifascista”.

Jacopo Borga, in rappresentanza di Schio antifascista, che per prima aveva sollevato il problema dell’apertura della sede della formazione di estrema destra a Thiene, si è scagliato anche contro l’amministrazione comunale thienese: “Chi ha concesso l’autorizzazione ad aprire questa sede, fra l’altro vicino alla cittadella degli studi? Perché il Comune è stato zitto fino ad oggi?”. Il sit-in si è concluso con un breve corteo per le vie del centro.

La prima sede vicentina di Casa Pound. A un chilometro di distanza, via del Parco (zona Bosco), iniziava intanto a radunarsi il popolo dell’estrema destra. Davanti alla sede, un presidio della Questura e appeso a fianco del portone d’ingresso un cartello con scritto “festa privata”. Presenti il responsabile veneto Diego Dal Cin e il vicepresidente nazionale Marco Clemente. Almeno 150 le persone intervenute. Legalmente infatti il circolo La Vedetta, la sede thienese di CasaPound, è un’associazione sportiva ricreativa dove si entra con la tessera. E’ la quarta sede in Veneto, dopo Verona, Padova e Portogruaro (Venezia). “Thiene è un punto nevralgico per tutta la fascia pedemontana. Faremo attività culturali, presentazioni di libri, conferenze pubbliche” spiega Alex Dalla Costa, responsabile provinciale. Uno spazio che sarà aperto sopratutto nel fine settimana e che a detta degli organizzatori servirà anche per distribuire pacchi alimentari, legna e vestiario, ovviamente rigorosamente solo agli italiani in difficoltà: “Agli stranieri già ci pensano generosamente le istituzioni, noi ci occupiamo degli italiani dimenticati da tutti”. Una quindicina nell’Alto Vicentino i casi seguiti.

Sulla polemica con l’altra manifestazione, parla Carlo Cardona, responsabile regionale della comunicazione. “Non sono questi signori (l’Anpi e le altre realtà antifasciste, ndr) a dover sancire se abbiamo o no diritto ad esistere, ma la legge. Questi soggetti si abbandonano alle loro opinioni e le spacciano per verità. Ritengono che il loro parere valga come legge, ma chi è preposto a farla rispettare non ha trovato nulla da ridire su questa apertura. Partecipiamo alle elezioni, siamo pienamente inseriti nel contesto democratico”. Quanto alle bandiere inneggianti la XMas, corpo militare indipendente della Repubblica Sociale Italiana, e le Waffen SS Charlemagne (formata da volontari francesi, fu una delle ultime formazioni a difendere a Berlino il bunker di Hitler), Cardone è netto: “Sono bandiere in vendita liberamente”.

La sede è composta da un bar e da una sala riunioni, dove campeggiano in fila una serie di ritratti: da Mussolini a Gentile, da Pound a Balbo, da D’Annunzio a Evola e Nietzsche). Sul soffitto, il leone di San Marco e ancora, una bandiera della Xmas. 150 i tesserati, la maggior parte giovani, “ma con le ultime elezioni, sebbene i numeri sino sotto l’1%, abbiamo visto un aumento del 550% di voti e si sono avvicinate anche persone con un’età più alta” spiega Cardona. E intanto il movimento annuncia che sarà presente anche alle elezioni amministrative a Vicenza, con la propria lista e un proprio candidato sindaco.