Un 28enne di origini marocchine, incensurato, la vittima della sparatoria. La ricostruzione della Procura

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La ricostruzione ufficiale della sparatoria avvenuta in mattinata a Fara Vicentino, dopo una giornata di raccolta di elementi e di indagini, è arrivata ieri sera – 24 aprile – poco prima delle 23 dalla Procura della Repubblica con una dettagliata nota stampa che si conclude con l’annuncio che il carabiniere che ha sparato è sottoposto ad indagini per il reato di “omicidio per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”. Un atto che pare dovuto, anche per permettere al vicebrigadiere di difendersi in una situazione che più passano le ore più rivela tutti i contorni di follia ma anche di pericolo corso da residenti e persone in transito sul luogo del fatto, avvenuto ieri mattina attorno alle 11 in via Crosara, lungo la strada provinciale Vecchia Gasparona, che segna il confine fra i Comuni di Fara Vicentino e Breganze.

La ricostruzione dalla Procura
Sono circa le dieci e mezza di lunedì quando al numero di emergenza 112 arrivano segnalazioni da parte di cittadini di una persona – che poi risulterà essere il 28enne di cittadinanza marocchina Soufine Boubagura –  in stato di evidente alterazione psico-fisica che provoca pericolo alla circolazione a Breganze lungo la Vecchia Gasparona, anche con tentativi di aggressione a qualche automobilista e persone in transito.

Sul posto viene inviata una pattuglia del Nucleo operativo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Thiene, composta da un vice brigadiere e da un appuntato scelto, che individua l’uomo, un nordafricano scalzo e con addosso una tunica scura, poco prima della rotatoria che congiunge via Crosara con la successiva via Bassano del Grappa. Alla vista dei militari dell’Arma, l’uomo (ripreso precedentemente da più passanti mentre correva in centro a Mason e anche “agganciato” sul retro di un mezzo di trasporto di rifiuti ospedalieri, all’altezza del supermercato Coop di Breganze), ha “proseguito nell’atteggiamento ostile nonostante i tentativi di riportarlo alla calma”.
A questo punto, secondo la ricostruzione eseguita dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Vicenza, il giovane avrebbe pronunciato più volte le parole “Allah Akbar” (“Dio è grande”) e avrebbe tentato di aggredire fisicamente i militari, tanto che il capo pattuglia, dopo l’avvertimento, è stato costretto a fare uso per due volte del taser in dotazione. L’uomo è stato raggiunto dai dardi del dispositivo, ma senza conseguenze sulla persona (e questo sarò un fatto di cui andrà appurato il motivo), tanto che ha continuato a tenere un atteggiamento aggressivo. La situazione è diventata sempre più concitata: mentre l’appuntato stava per lanciare l’allarme radio dall’auto di servizio, l’uomo si è avvicinato e lo ha spintonato, facendolo cadere sul sedile anteriore del veicolo e, nel corso di una colluttazione, gli ha sottratto la pistola d’ordinanza.

Il 28enne, completamente fuori di sé, a questo punto ha diretto la sua attenzione al vice brigadiere che l’aveva colpito col taser e che a questo punto si è riparato dietro a un muretto: l’uomo ha tentato più volte di armare la pistola, senza riuscire ad esplodere colpi, nonostante la pressione esercitata sul grilletto.
E’ stato in questo frangente che sul posto è sopraggiunto l’equipaggio della polizia locale Nordest Vicentino, composto dagli istruttori Castelli e Frusti. Il maghrebino a questo punto è riuscito a armare nuovamente la pistola e a sparare più colpi sia all’indirizzo dei carabinieri (l’appuntato nel frattempo si era riparato dietro a un camion in prossimità della carreggiata) che degli agenti della polizia locale. Tre colpi hanno raggiunto Alex Frusti mentre si stava allontanando volgendo le spalle all’aggressore: l’agente 41enne è caduto dentro al fossato, dove è stato raggiunto dal marocchino che gli ha puntato l’arma addosso, senza riuscire per fortuna a sparare. A questo punto il vice brigadiere, sopraggiunto, non avrebbe avuto alternative al fermare l’azione esplodendo con la pistola d’ordinanza più colpi verso il 28enne, morto sul colpo dentro al fossato.

L’identificazione
Sul posto è giunta subito un’ambulanza del Suem 118, proveniente dall’ospedale di Santorso: constatato il decesso del 28enne, confermato dal medico legale, e soccorso l’agente Alex Frusti, trasportato d’urgenza nel nosocomio dell’Alto Vicentino con un pneumotorace con ferita aperta nel torace: qui è stato operato e si trova ora nel reparto di terapia intensiva e sarebbe stabile e vigile. In ospedale, per una contusione alla coscia, è stato portato anche l’appuntato scelto.
Intanto, sul luogo dei fatti sono giunte una dozzina di pattuglie di carabinieri, polizia locale e anche alcuni agenti in borghese della polizia di Stato. Il 28enne, privo di documenti, è stato identificato grazie alla rilevazione delle impronte digitali e palmari da parte del reparto scientifico dei carabinieri, e confrontate con quelle acquisite dal sistema automatizzato di identificazione delle impronte (noto con l’acronimo Afis), nel corso di un precedente fotosegnalamento. Soufine Boubagura risultava residente a Scafati, in provincia di Salerno, ma da un anno viveva nel vicentino. Sul posto dove è avvenuta la sparatoria si è presentatala sorella del Boubagura, insieme al marito: la Procura ritiene siano gli unici parenti presenti in Italia. La loro testimonianza sarà preziosa per ricostruire la situazione di partenza che ha scatenato la follia nel 28enne.

Il vice brigadiere indagato
Come detto, il vicebrigadiere che ha esploso i colpi all’indirizzo di Boubagura è sottoposto ad indagini per il delitto di “omicidio commesso per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”. Il magistrato di turno, Cristina Carunchio, intervenuta sul posto, ha proceduto al sequestro di entrambe le armi che erano nelle disponibilità dei due carabinieri: quella sottratta da Boubagura all’appuntato e utilizzata per sparare a Alex Frusti, e l’altra utilizzata dal vice Brigadiere per colpire il marocchino. Domani, mercoledì 26 aprile, si procederà con l’esame autoptico sul corpo del 28enne, dal cui esame si dovrà anche stabilire se avesse assunto sostanze stupefacenti.