Giornata contro la violenza sulle donne, a Thiene va in scena la speranza

Restituire voce alle donne che non possono più parlare, ridere, sognare o cantare. Lo spettacolo “Scelgo di vivere” di domenica 24 novembre, alle ore 17.30, presso l’Auditorium Fonato di Thiene, tenterà di farlo dicendo no alla violenza sulle donne.

“C’è nelle donne – spiegano gli organizzatori – una capacità incredibile di accogliere, comprendere, amare. Di farsi terra. Eppure, c’è in questo nostro tempo che ha tanto bisogno di accoglienza, comprensione e amore chi condanna molte donne alla solitudine tra le pareti domestiche, chi le umilia sul lavoro, chi usa loro violenza, chi le ammazza. Nella nostra sconfinata capacità di abituarci a tutto, ci stiamo anche abituando a questo, al fatto cioè che possa esserci in mezzo a noi, nella società cosiddetta civile, chi annienta le donne e con loro tutto ciò che le abita: la forza, la leggerezza, la fantasia, la bellezza, la profondità”.

Ma i progetti diventano realtà solo se sono sostenuti dai sogni. Nel sogno di Egle Kairyte, ideatrice e regista dello spettacolo, presidente dell’associazione “Dea Mundi“, i progetti si realizzano mettendo insieme donne, e non solo, di nazionalità diverse, facendo emergere le loro competenze, valorizzando le loro passioni, dando spazio alla loro personalità. “Con un linguaggio che è insieme del corpo e dell’anima. Con la capacità di emozionare e commuovere, di sorprendere e muovere alla tenerezza, di restituire forza e di essere ricchezza. Non solo per le donne…”.

C’è poi un legame tra lo spettacolo “Scelgo di vivere”, che Dea Mundi dedica quest’anno alle donne in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne e lo spettacolo “Voci nel silenzio” che ha presentato lo scorso anno e costruito sulle storie tratte dal libro “Ferite a morte” di Serena Dandini, ha voluto essere un momento di denuncia di quello che sta avvenendo a troppe di loro. “Scelgo di vivere – spiega Egle Kairyte – vuole esserne un altro aspetto: una voce di speranza che ha ancora come protagoniste loro, che non smettono mai di credere in sé stesse, di rinascere dalle ceneri, di innamorarsi della vita, di fidarsi di chi amano, di lasciarsi amare”.

Le leggende toccheranno le corde sensibili e l’autostima di una donna, la colonna portante, senza la quale spesso si cade nei tranelli manipolatori della vita: la solidarietà e non la rivalità tra le donne deve essere coltivata. L’arte può aiutare a farlo.