L’addio a Jorge, il barista caraibico dal sorriso super. Una colletta per le ceneri a Cuba

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Adios Jorge. Andarsene a 45 anni quando si è ancora pieni di vita e si dispensano a tutti, per indole buona e carattere solare, sorrisi e messaggi di speranza, è incomprensibile per chi vive dell’affetto di chi non c’è più. Come Jorge Alfonso Averhoff Alvarez, un nome completo infinito come la scia di dolore che ha lasciato la notizia della sua morte, avvenuta venerdì scorso dopo una strenua lotta contro un terribile male, la leucemia. L’eco del suo prematuro addio ha attraversato mezzo pianeta: da Vicenza fino a Cuba. Dalla terra che lo aveva accolto ormai quasi vent’anni fa, dove il barman – e ottimo ballerino in ossequio alle sue origini – lavorava nei locali più in voga della provincia, alla patria del cuore dove era nato e cresciuto prima di scegliere l’Italia per affermarsi.

Compagno di vita di Anna, padre di Jonathan, un ragazzo di 20 anni, e a sua volta figlio dei genitori che vivono nell’isola caraibica, Jorge sarà salutato da un vero e proprio esercito di amici conosciuti tra Vicenza e Thiene in particolare, domani alle 15. Il rito funebre si celebrerà nella chiesa di Ponte dei Nori, frazione di Valdagno. La salma, che riposa in queste ore all’obitorio dell’ospedale S. Bortolo di Vicenza dove si potrà rendere omaggio fino alle 14 di domani, giungerà direttamente dal capoluogo berico.

Sin dalle prime ore successive all’epilogo della battaglia per la vita di Jorge, malato da tempo, alcuni amici ed ex colleghi si sono mobilitati per realizzare un desiderio condiviso, quello di sostenere le spese del funerale e restituire le ceneri di Jorge alla sua isola. Un’ultima volontà, un ultimo regalo per la famiglia d’origine. A questo fine è sorta una colletta attraverso l’iniziativa di uno dei suoi amici più fraterni, una raccolta fondi affidabile (in calce all’articolo gli estremi) per far tornare lo spirito libero del cubano “del sorriso” dove nacque 45 anni fa, un’età che non dimostrava.

Al suo arrivo in Veneto aveva intrapreso il lavoro di barman, tra Vicenza e Thiene dove aveva vissuto prima di spostarsi nei pressi di Valdagno. Si era fatto conoscere da almeno un paio di generazioni di giovani, in locali come il Geco Lounge Cafè in contrà Peschiere Vecchie nel capoluogo, il Bagarre a Fara, il Business Cafè, e l’accoppiata QL e Hoffmann a Thiene e dintorni, che lo ha ricordato nei giorni scorsi a Villaverla con un commosso minuto di raccoglimento nell’ambito di un evento sportivo. Impossibile citare tutte le tappe del suo percorso professionale, con capatine anche fuori regione, ad esempio in Sicilia.

Dopo un periodo di spensieratezza al termine dei primi cicli di terapie, una ricaduta improvvisa lo aveva costretto a rituffarsi nelle cure, sottoponendosi a un trapianto di midollo donato dal figlio Jonathan, ora grande. Tutto sembrava andare per il verso giusto, poi alcune complicazioni nei giorni scorsi avrebbero fatto precipitare le condizioni di salute, fino alla morte. Inaspettata, tanto che Jorge aveva confidato a qualcuno di attendere le dimissioni per organizzare un aperitivo, una rimpatriata tra ex colleghi.

Lo scorso 8 febbraio, in un post su facebook, aveva chiesto aiuto agli amici, a modo suo, riuscendo a immergere nella sua contagiosa simpatia con un mix di italo/spagnolo perfino il peso di un destino senza scrupoli che lo attendeva: “si mi salvo sarà un altro miracollo. Vediamo si la metterò tutta fino alla fine. Grazie a tutti eh un afectuoso saluti a tutti“. Il miracolo, dopo il trapianto avvenuto con successo, non si è poi completato.

Sui social fioccano le immagini e i ricordi di amici e conoscenti. A dipingere un ritratto fedele di Jorge uno di loro, fra i più affezionati, raggiunto telefonicamente. “Era il primo a portare conforto agli altri – racconta Filippo Lo Bocchiaro, a lungo sua collega dietro al bancone -, lo stesso ha fatto con la mia famiglia e bisogna dire che gran parte di chi lo conosceva non sospettava lontanamente che stesse anche lui combattendo una sfida del genere, contro la leucemia”. E da circa 15 anni. “Dispensava sorrisi sempre e a chiunque, era davvero una persona fantastica, eccezionale. Era stato un po’ ovunque per la sua professione e lo conoscevano tutti, in particolare a Thiene ma non solo, saremo in tanti a dare una mano per salutarlo nel migliore dei modi e far arrivare a Cuba, ai genitori, un ricordo di Jorge”.

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